“Adesso la cosa più urgente è capire quale sarà il modello di gestione visto che si sta avvicinando la conclusione del concordato, che sarà tra un anno, ma un anno passa in fretta, quindi per prendere queste decisioni si è forse già un po’ in ritardo. Quindi è necessario avere queste risposte per capire quale sarà il modello di gestione”.
Queste le parole di Claudio Albertinelli, fresco di rielezione alla guida del sindacato Savt, in merito alle priorità relative al Casinò di Saint Vincent. Albertinelli continua con l'affermare che tramite il contratto di lavoro è giusto che ora i lavoratori abbiano la possibilità di recuperare ciò al quale hanno dovuto rinunciare.
Sul modello di gestione, pubblico, privato e misto, mi sono espresso recentemente e anche – ed è questo il succo del mio ultimo articolo – sul modus operandi dei dirigenti ai quali la gestione dovrebbe essere affidata.
Andando con ordine, chiaramente il mio, la questione più rilevante è quella relativa alla politica produttiva che consenta da una parte e in primis a generare le condizioni economiche atte a permettere il generale miglioramento salariale in grado di vedere il recupero di cui si è detto a conforto e ristoro dei sacrifici passati.
E in un secondo tempo la concreta possibilità che l’amministrazione regionale possa avere a disposizione risorse certamente superiori a quanto può, attualmente, dalla casa da gioco.
Andando a ben vedere, l’utile di bilancio degli ultimi esercizi è imputabile al calo del costo del personale (da qui i sacrifici dei dipendenti numerici e salariali) alla percentuale sui proventi che non è mai stata così bassa.
Passando ai capitali necessari, che a detta dell’amministratore unico Rodolfo Buat trattasi di importo non di poco momento, se fossero impiegati da privati non è difficile immaginare che la percentuale in precedenza accennata non potrebbe migliorare significativamente se non a condizione di trasformarsi in una concessione più lunga.
Ma non desidero scendere in argomenti che sono di natura politica e mi soffermo solo sull’aspetto tecnico riferito alla gestione di una casa da gioco dove reputo di avere una esperienza di lunga data e non solo per gli anni lavorati ma anche dopo.
Una mansione sulla quale è mia intenzione dedicarmi a un breve ma incisivo approfondimento è quella del direttore giochi che, a mio avviso, non potrà essere se non un dirigente con tutte le responsabilità che gli competono.
A volte mi è capitato di vedere un direttore giochi quadro aziendale; personalmente lo considero un grave errore ed ecco il perché. Il posto di lavoro di quest’ultimo o se volete il ruolo non è legato alle prestazioni ottenute e, in ultima analisi, è legato all’azienda sino alla pensione.
Un dirigente, invece, se non dovesse dimostrarsi all’altezza del compito, a fine del contratto non se lo vedrà rinnovato.
Questo è quanto comporta la responsabilità del dirigente, la motivazione di un impegno sicuramente più totale e completo anche in vista del risultato.
È proprio questa una motivazione per la quale nel mio precedente ho creduto opportuno evidenziare le qualità che un dirigente, nel caso di specie il direttore giochi ma si parlava anche del direttore generale e del responsabile amministrativo.
In chiusura richiamo ancora una volta ciò che ho scritto ultimamente affermando, al di là di ogni possibile o probabile interesse personale per una persona di quasi 83 anni, che l'affidamento della gestione al privato in toto o con una maggioranza azionaria e con un serio dispositivo di controllo da parte del concedente è la soluzione più adatta alla situazione.
Mi permetto di aggiungere parzialmente quanto scritto in altro articolo in tema di iniziative da prendere:
a) andare incontro alle aspettative dei clienti e crearne dei nuovi.
b) diversificare l’offerta con prodotti nuovissimi e, possibilmente, in esclusiva o con opportune modifiche dell’esistente;
c) agire sul miglioramento dei servizi nell’intento di ingenerare la fidelizzazione nella clientela vecchia e nuova.
Tali iniziative saranno molto più accettabili se chi le suggerisce e le motiva adeguatamente è responsabilizzato dal ruolo e dal compito che è chiamato a svolgere.
Dati bilancio
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Valore della produzione
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Costo del personale
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Risultato p.i.
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31 dicembre 2017
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60.885.268
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54.245.547
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- 21.539.363
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31 dicembre 2018
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61.796.307
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40.453.264
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- 55.039.122
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31 dicembre 2019
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62.757.070
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30.708.516
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13.770.125
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31 dicembre 2020
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30.406,766
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16.420.496
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- 7.226.832
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31 dicembre 2021
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31.820.112
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14.548.599
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1.620.949
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31 dicembre 2022
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64.314.505
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28.659.623
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9.257.985
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Relativamente agli esercizi 2020 e 2021 non sono noti i giorni di effettivo lavoro; il casinò di Campione d’Italia è stato chiuso dal 27 luglio 2018 al 22 gennaio 2022.
Negli esercizi al 31 dicembre 2017 e 2018 in conto economico è gravato da ammortamenti importanti.