Casinò e food & beverage, il traino dei giochi

Ho letto con piacere che al Casinò di Sanremo è stato realizzato un rinnovamento importate del ristorante. Non posso nascondere che un ristorante già noto e rinnovato assume una rilevanza considerevole da parte di una particolare categoria di frequentatori/giocatori.
Neppure è ragionevole non ammettere che una simile iniziativa costituisca un importantissimo elemento in tema di diversificazione per un futuro gestionale.

A questo punto, scusate la ovvietà; una domanda sorge spontanea. Quali sono i giochi praticati, lo sono tutti i giorni o solo nel fine settimana e la qualità delle frequentazioni permette un impiego del ristorante come accessorio di lusso in tema di ospitalità programmata o meno?
Purtroppo non conosco i risultati dell’anno in corso ed evidenzio quanto a mia disposizione:

A questo punto, considerato il periodo pandemico prendo in esame gli ultimi due esercizi; non essendo a conoscenza dei bilanci, dei costi di produzione e relativo allegato, i soli dati a disposizione mi suggeriscono: 
- l’incidenza dei proventi slot sul totale mi pare elevata così come il rapporto tra introiti e presenze. Questo secondo è più che altro un dato statistico,
 - l'importanza dei proventi aleatori senza dubbio ha una certa e logica attenzione quale possibilità di fornire conforto al costo del personale,
- un tempo, quando ancora ero dipendente di casa da gioco si organizzavano degli incontri di chemin de fer. Erano altri momenti e il rammentarlo dovrebbe ispirare lo studio di qualcosa di similare nell’ambito della diversificazione anche dei giochi praticati nell’intento di incrementare la qualità anche n relazione al rilancio nel quale il rinnovato “Biribissi” ha una parte di sicuro rilievo.
Chiaramente non potevo che permettermi di esprimere una idea che, a mio parere, ha necessità di integrazioni che solo il management è in grado di apportare con vera cognizione di causa. Spero, nel contempo di non aver suscitato reazioni, se del caso, me ne scuso.

Mi permetto di caldeggiare, alla luce dell’esperienza discretamente lunga, il rapporto tra introiti delle due roulettes francesi e le ore tavolo.
Non prima di aver suggerito di considerare l’eventualità di facilitare l’accesso alla Riviera dei Fiori e al suo Casinò da più parti del Paese. Trattasi, a mio avviso, della maggiore negatività.
Una nota ancora, credo che qualcuno si chiederà la motivazione che mi invita, tra l’altro, a scrivere quanto precede, eccola: correva l’anno 1946, io sono nato nel 1941. Ebbene uno dei miei primi ricordi mi vede nell’ingresso del casinò ad osservare la statua che fa le corna.