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Mesina: 'Non solo matematica, nel mestiere di croupier conta il rapporto umano'

15 aprile 2023 - 10:03

Alessandro Sasha Mesina si aggiudica la finale del Regno Unito del campionato dei croupier e si prepara per la finale europea a Bruxelles

Scritto da Anna Maria Rengo

Chissà se hanno una carta in più, ovviamente quella vincente. Fatto sta che i croupier italiani si fanno onore nei casinò di tutta Europa e trionfano anche nei campionati a essi riservati, conquistando le giurie con le loro abilità tecniche e relazionali. Ultimo caso in ordine di tempo, quello di Alessandro Sasha Mesina, 28 anni il prossimo 30 maggio, che ha trionfato nel campionato dei croupier del Regno Unito (l'Uk Dealer Championship) che si è tenuto a marzo al The Hippodrome Casino London e che si prepara dunque per la finalissima dell'European Dealer Championship organizzato dall'European Casino Association, in programma a metà giugno e spostato da Cipro, al City of Dreams Mediterranean, al Grand Casino Brussels, in Belgio
Da precisare, con un pizzico di rammarico, che rappresenterà i colori britannici, visto che l'Italia non fa più parte dell'Eca, cui aderiscono invece altri 27 Paesi europei, San Marino compreso.

Ovviamente, la speranza e l'obiettivo sono di eguagliare i successi di altri italiani che hanno trionfato nella prestigiosa competizione europea: nel 2008 (secondo anno di svolgimento del torneo) Mauro Zaia (Casinò Venezia), nel 2012 Davide Merli (Casinò Campione d'Italia) e nel 2015 Mattia Luchesini (in rappresentanza del Regno Unito) .

Ma lasciamo la parola al giovane croupier, oggi in forze al prestigioso Les Ambassadeurs Club, club e casinò di Mayfair, Londra: quali sono le circostanze che ti hanno portato a tentare, con successo, questa strada professionale?

“È successo per puro caso. Ho letto un articolo online che trattava dei corsi di ScuolaCroupiers a Fasano (Brindisi) con lavoro garantito alla fine della formazione, e così è stato. Dopo un paio di mesi d'allenamento il nostro insegnante, Paolo Cofano, ci ha mandato tutti in diverse parti d'Inghilterra per iniziare quest'avventura.”

E ci sveli i segreti che ti hanno portato in così breve tempo a diventare il più bravo croupier del Regno Unito?

“Di segreti in realtà ce ne sono ben pochi: tanto impegno e allenamento costante. Un consiglio che potrei dare è semplicemente di cercare di essere una persona alla mano sia al lavoro che fuori. La maggior parte dei clienti apprezzano un croupier con cui possano fare due chiacchiere. Aggiungo inoltre che continuare a imparare giochi nuovi come ad esempio dadi, pai gow, punto banco e altri, mi ha aiutato molto quando si tratta di consegnare un curriculum vitae.”

Come ti stai preparando alla finalissima?

“Per quanto riguarda preparazione per la finale ho i miei direttori di sala che mi stanno formando qui a Londra e nel frattempo ho anche Paolo Cofano di ScuolaCroupiers che, online, mi aiuta con la sua esperienza europea.”

Ti piacerebbe lavorare in un casinò italiano oppure ormai pensi che la tua carriera sarà all'estero?

“Tornare in Italia è sempre stato un mio pensiero. Per il momento sono fedele al mio club Les Ambassadeurs, poi chissà... forse un giorno potrei anche tornare!” 

Nel tuo mestiere, sei stato addestrato a occuparti anche di giocatori difficili o che presentano forme di dipendenze? Che cosa fai, nel caso?

“Assolutamente sì. Occuparsi della dipendenza dal gioco d'azzardo è una delle nostre priorità. Quando notiamo dei comportamenti particolari ci sono delle procedure che vanno seguite. Qui a Londra siamo in diretto contatto con varie enti che si occupano specificamente di dipendenza dal gioco”.

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