Il 9 ottobre, alle ore 10, al tribunale di Como è in programma l'udienza, originariamente prevista per lo scorso 10 luglio, del processo sulla gestione del Comune e del Casinò Campione dal 2013 al 2018.
Un processo che scaturisce da un secondo filone di indagini – parallelo a un primo per il quale si va verso la cancellazione delle imputazioni e la prescrizione - nelle quali si ipotizzano diverse tipologie di bancarotta e distrazione fondi a carico di 16 persone (lo stesso numero del primo processo, ma non si sovrappongono se non in parte). Alcune ipotesi di reato, visto che il fallimento era stato revocato, sono state qualificate diversamente e anche i tempi di prescrizione sono diversi e più lunghi.
Nell'ambito di tale procedimento è stato disposto il rinvio a giudizio nei confronti dei membri dell’Organo collegiale, del Collegio sindacale e funzionari di vertice della Società partecipata dell’Ente allora presenti ora “Casinò di Campione Spa – Sb,”, e di alcuni amministratori comunali in carica nelle passate legislature nonché di funzionari/dirigenti della Banca popolare di Sondrio.
La Banca popolare di Sondrio si è insinuata nel fallimento per circa 36 milioni di euro a titolo di creditore chirografario.
Nel primo semestre 2024 ci sono state interlocuzioni tra la Banca popolare di Sondrio e Casinò di Campione Spa, oltre che con il Comune di Campione per addivenire ad uno o più accordi risarcitori.
Ai primi di settembre la società Casino di Campione ha accettato la proposta risarcitoria della Banca popolare di Sondrio. Un accordo che costituisce “già risarcimento in forma indiretta al Comune, in quanto socio unico della Società, come incremento della patrimonializzazione della società partecipata” e che costituisce altresì anche risarcimento in forma diretta in quanto la Banca rinuncia al diritto previsto nel piano concordatario omologato dal Tribunale di Como circa la possibilità per l’istituto di credito di essere rimborsato per un importo fino al 50 percento ( 18.033.261,71 euro) del suo credito nominale iscritto al passivo concordatario (rinuncia all’earn-out).
A fronte di tale accordo il Comune ha rinunciato a costituirsi parte civile e ad azionare qualsiasi altra pretesa risarcitoria, esperibile anche in sede civile, ed anche ogni altra azione nei confronti della Banca e e dei relativi funzionari/dirigenti indagati a titolo di integrale risarcimento del danno.
Un risarcimento ritenuto “congruo e conveniente” dall'avvocato Giovanni Ghelfi, incaricato dal Comune con un'apposita delibera di valutarne i contenuti.
Ora con una delibera, appena resa disponibile, il Comune quindi “ha deciso di approvare l’accordo risarcitorio agli atti, nei termini e alle condizioni esposte, con la Banca popolare di Sondrio e tutti gli imputati della stessa banca quali funzionari/dirigenti in merito al processo penale in atto; di autorizzare il sindaco alla sottoscrizione dell’accordo, agli atti dell’Ente, nonché ogni altro atto susseguente alla formalizzazione dell’accordo di che trattasi; di dare atto che con la sottoscrizione dell’accordo di che trattasi il Comune/Osl - Organo straordinario di liquidazione si impegnano a rinunciare a costituirsi parte civile nel processo penale di che trattasi, ad azionare qualsiasi altra pretesa risarcitoria, esperibile anche in sede civile, e ad azionare ogni altra azione nei propri confronti e nei confronti degli imputati – omissis – quali funzionari/dirigenti della stessa Banca; di dare atto che con la sottoscrizione dell’accordo di che trattasi la Banca popolare di Sondrio si impegna a risarcire il Comune di Campione d’Italia/Osl, a titolo di integrale risarcimento del danno, con la somma di 2 milioni e 900mila euro da versarsi entro il termine di 10 giorni liberi dal ricevimento dell’accettazione; di dare atto che l’efficacia di tale accordo sarà sospensivamente condizionata all’effettivo e tempestivo accredito dell’importo sul conto corrente concordato, entro il termine di 10 giorni liberi dalla sottoscrizione dell’accordo stesso da parte di tutti gli organi competenti; di dare atto che la somma da introitare sarà versata sul conto corrente intestato all’Organo straordinario di liquidazione (Osl) in quanto, tale somma, sarà destinata a ripianare i debiti derivanti dal dissesto finanziario di questo Ente; di dare atto che il Comune di Campione d’Italia avrà piena facoltà di costituirsi parte civile nei confronti di tutti gli altri imputati del processo penale in oggetto diversi da quelli inclusi nell’accordo di cui alla presente deliberazione, nonché di citare in giudizio i responsabili civili estranei all’accordo stesso”.