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Nomina Ambrosini in Cda Campione, Canesi: 'Ammissibile anche senza modulo'

07 giugno 2023 - 10:14

Il sindaco di Campione d'Italia Roberto Canesi, in risposta a un'interrogazione, fa il punto sull'iter che aveva portato alla nomina di Marco Ambrosini nel Cda del Casinò.

@ Marco Musmeci su Wikimedia Commons

"L'istanza dell'ingegner Marco Ambrosini è stata avanzata via mail con esplicito riferimento all'avviso pubblicato dal Comune, riconoscendone così tutte le prescrizioni ivi contenute. Il fac simile di domanda è stato predisposto dall'amministrazione al solo esclusivo fine di snellirne il procedimento istruttorio. Qualora si fosse voluto escludere i soggetti che non avessero presentato istanza utilizzando il modello allegato all'avviso, detta sanzione avrebbe dovuto essere espressamente prevista nel bando. Ove ciò non fosse previsto, in presenza di una lex specialis (quale è un bando), per giurisprudenza consolidata vige il principio del favor partecipationis che si applica al fine di favorire la massima partecipazione a una selezione ampliando la platea dei partecipanti".

Così il sindaco di Campione d'Italia Roberto Canesi risponde l'interrogazione presentata dal consigliere di minoranza Christian Toini, che  voleva sapere "le motivazioni, per le quali, nonostante la mancanza del modulo di domanda da presentare secondo lo schema allegato agli avvisi di bando del 16 luglio e 2 agosto 2021 (...), sia stata presa in considerazione la domanda per la nomina del consiglio di amministrazione della società Casinò di Campione Spa presentata dall'ingegnere Marco Ambrosini in data 29 luglio 2021 (...) che pertanto sarebbe dovuta essere esclusa, come avviene in tutti i concorsi pubblici, mancando della documentanzione richiesta dal bando, specificando inoltre chi ha deciso di considerare ammissibile la domanda di candidatura presentata dall'ingegnere Marco Ambrosini, anche se incompleta".

L'ASSEMBLEA DI MARZO - Come noto, l'interrogativo di Toini nasce da quanto avvenuto a inizio marzo, quando l'assemblea dei soci ha deciso, dietro mandato del consiglio comunale, di revocare l'incarico ad Ambrosini dopo aver accertato che lo stesso non aveva comunicato la sua condizione di pensionato, che gli impedisce di assumere incarichi retribuiti all'interno di società partecipate da enti pubblici, categoria nella quale rientra ovviamente anche quella di gestione del Casinò.
Nell'assemblea dei soci del 2 marzo (che seguiva il consiglio comunale della sera precedente), come si legge nel verbale, il sindaco Canesi aveva ricordato le disposizioni della legge 135 del 2012, e che "nell'ambito delle necessarie verifiche circa la sussistenza annuale dei requisiti in capo ad ogni membro dell'organo amministrativo della società, il Comune di Campione d'Italia invia ai primi di gennaio 2023 a ciascuno specifica richiesta di attestazione". Se gli altri due membri del Cda (la presidente Erminia Rosa Cesari, purtroppo venuta a mancare a maggio, e il consigliere Carmine Garzia), rispondono ritrasmettendo il facsimile di dichiarazione richiesto debitamente compilato, "l'ingegner Ambrosini fornisce risposta non puntuale ed esaustiva, allegando copia del proprio casellario giudiziale. Immediatamente l'amministrazione comunale sollecita il consigliere

Ambrosini a fornire tutti i dati richiesti, così da potere accertare la regolarità di tutte le singole posizioni". Egli, in risposta, trasmette "attestazione in cui, pur confermando il possesso dei requisiti soggettivi di legge per l'assunzione della carica, dichiara di essere pensionato. Da qui l'immediato indirizzo al Cda di voler valutare la posizione, con la sospensione del pagamento di compensi e la convocazione di assemblea per le determinazini di legge, stante il fatto che, a seguito di specifica richiesta da parte dell'amministrazione comunale, era stato accertato nel frattempo che la posizione di pensionato risultava in essere dal novembre 2018".

In assemblea, Canesi sottolinea che "il comportamento, che dir si voglia reticente e omissivo da parte del consigliere Ambrosini circa il suo status di pensionato, anche in occasione dell'evidenziazione della norma di legge e della sua applicabilità, ha comportato la percezione di emolumenti che, sulla scorta del Dl 95/2021, appaiono indebili dalla data di collocamento in pensione del novembre 2018".
In assemblea, comunque, il socio richiede ad Ambrosini "se è disponibile a continuare a svolgere il suo attuale incarico a titolo gratuito, con il contestuale impegno a rimborsare la società per quanto percepito dalla stessa a decorrere dal periodo di collocamento in pensione, fatti salvi i rimborsi spese" e Ambrosini risponde che "intende sentire i propri legali".

Il socio ritiene che il comportamento di Ambrosini mini "in maniera sostanziale il necessario rapporto di fiducia tra la società, il socio e l'amministratore, costituendo giusta causa di revoca ex art. 2383 del codice civile" e pertanto "procede a deliberare la revoca", invitando il Cda a cooptare altri membro di qualificata esperienza e professionalità oppure a sostituirlo attraverso ulteriore assemblea. Si sceglie la seconda opzione, con una seconda assemblea che si conclude con la delibera con cui si nomina Stefano Silvestri "quale consigliere di amministrazione (...) fino all'approvazione del Bilancio relativo all'esercizio 2022", il che dovrebbe avvenire entro la fine di giugno.

LE AZIONI LEGALI - Nella sua interrogazione, Toini sollecitava indicazioni anche sulla possibilità che possano sorgere responsabilità in capo all'amministrazione comunale per un possibile contenzioso con Ambrosini "il quale non avendo sottoscritto il documento allegato alla domanda di partecipazione ai bandi non ha riconosciuto quanto regolamentato al punto 5 del modulo di domanda allegato all'avviso che testualmente recita "di rinunciare a promuovere ogni azioni civilistica e/o amministratica nei confronti del Comune e/o della società, connessa all'eventuale provvedimento di revoca della nomina".
A tale proposito, Canesi sottolinea che "la richiesta di sottoscrizione alla rinuncia a promuovere ogni azione legale in caso di revoca è una clausola di stile, essendo ovvio che non può essere impedito ad alcuno esercitare i propri diritti".

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