Petizione su revoca direttiva territorio doganale Ue, buona la seconda per Campione d'Italia?
La giunta comunale di Campione approva la petizione sulla revoca della direttiva che include l'exclave nel territorio doganale Ue, analoga richiesta non aveva avuto esito nel 2020.
Con una delibera, il Comune di Campione d'Italia guidato dal sindaco Roberto Canesi ha deciso di "aderire ed approvare" la petizione del Comitato civico firmata da cittadini campionesi residenti e Aire in merito alla richiesta di revoca della Direttiva comunitaria Ue 2019/475 che prevede l'annessione allo spazio doganale dell’Unione Europea del territorio dell’exclave e che è in vigore dal 2020. La delibera di giunta "ribadisce l’indirizzo già assunto dall’amministrazione comunale sin dal proprio insediamento alla luce del fatto che la Direttiva stessa ha creato e crea gravissimi pregiudizi sia economici che nella vita personale dei cittadini" e stabilisce che venga inviata, unitamente alla petizione, alla presidenza del Consiglio dei ministri, alla Commissione Ue per il tramite della presidenza citata e per conoscenza alla Prefettura di Como, a Regione Lombardia e alla Provincia di Como.
La petizione ha raccolto 1.057 firme, un po' meno rispetto a quella, di analoghi contenuti, di cui nel 2019 era stato promotore Michele Canesi (figlio di Roberto e che era stato consigliere comunale di maggioranza durante l'amministrazione Salmoiraghi) e che era stata presentata alla commissione per le petizioni del Parlamento europeo. La petizione di cinque anni fa, presentata a nome del Comitato civico di Campione d'Italia e corredata da 1.605 firme, era anch'essa "contro l'inclusione del Comune di Campione d'Italia nel territorio doganale comunitario e a favore della sua permanenza nel territorio elvetico".
Giudicata "ricevibile", il 16 marzo aveva ricevuto risposta da parte della Commissione europea: tenendo conto che essa chiedeva "mediante un procedimento dinanzi al Tribunale dell'Unione", in particolare "l'annullamento del regolamento (Ue) 2019/474 e la nullità della direttiva (Ue) 2019/475 del Consiglio", la Commissione non riteneva "opportuno rispondere positivamente alla richiesta del firmatario" e osservava che "l'Italia, in quanto Stato membro competente per l'esercizio della sovranità sul territorio nazionale e in quanto Stato membro responsabile della gestione delle dogane in base al codice doganale dell'Unione (Cdu), sta lavorando a livello bilaterale con la Svizzera al fine di fornire soluzioni pratiche e flessibili per facilitare il più possibile i movimenti delle persone e delle merci al confine tra Svizzera e Italia".
La Commissione aveva tuttavia chiesto di "essere informata regolarmente in merito ai progressi dei colloqui tra la Svizzera e l'Italia" e si era detta "pronta a fornire assistenza per affrontare eventuali difficoltà nell'attuazione tecnica del nuovo regime doganale alla frontiera".
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