Adm: sala slot illegale a Squinzano, sanzioni tributarie per 2,8 milioni
Adm rileva una sala slot illegale a Lecce. Sanzioni amministrative per 90mila euro, evasione Preu di 1.3 milioni e sanzioni tributarie per 2.8 milioni.
Nell’ambito di un piano coordinato di controlli finalizzato al contrasto del gioco illegale svolto nella provincia di Lecce, funzionari dell’Agenzia delle dogane e monopoli di Puglia, Molise e Basilicata e militari della Guardia di Finanza di Lecce hanno scoperto una sala da gioco illegale. Secondo quanto riportato sul sito di Adm, all’interno di un esercizio commerciale di Squinzano è stata riscontrata la presenza di una saletta ove erano ubicati sei apparecchi da gioco, risultati irregolari in quanto sprovvisti dei relativi titoli autorizzatori e non collegati alla rete telematica dello Stato.
Alla luce delle irregolarità rilevate, le forze dell’ordine procedevano, in applicazione delle disposizioni di legge vigenti in materia, al sequestro amministrativo delle apparecchiature da gioco, compreso il denaro contante rinvenuto all’interno delle stesse pari a circa 1.600 euro, a cui hanno fatto seguito sanzioni amministrative per complessivi 60mila euro.
Nella sala inoltre risultavano presenti personal computer, posti a disposizione di chiunque avesse accesso al locale, collegati alla rete internet ed utilizzati per il gioco online, violazione che comportava una ulteriore sanzione amministrativa di 30mila euro. L’evasione tributaria accertata, tra prelievo unico erariale e imposta unica, è pari a 1.314.000 euro, oltre alle relative sanzioni tributarie di 2.838.240 euro, calcolate in proporzione ai tributi evasi.
Nella mattina di mercoledì 25 settembre operatori della Polizia di Monza hanno controllato un esercizio pubblico di somministrazione alimenti e bevande nel quartiere San Rocco all’interno del quale era presente un numero maggiore di slot rispetto a quello autorizzato: le sanzioni amministrative pecuniarie sono state di 5mila euro ciascuna.
Secondo quanto riportato sul sito delle forze dell’ordine, la violazione è derivata dal fatto che l’attività commerciale si trova in un’area sensibile, in quanto ubicata a meno di 500 metri da luoghi frequentati da minorenni Gli apparecchi in esubero trovati in sede di controllo sono stati chiusi per impedirne l’utilizzo, apponendo sugli stessi i sigilli amministrativi, in attesa che la Sisal provveda al ritiro delle apparecchiature.
La Polizia di Roma ha invece svolto un servizio di controllo a tutela della sicurezza sulle grandi infrastrutture di trasporto del collegamento urbano con un’attività che ha interessato la stazione metropolitana di Linea B1, Ionio. Durante i controlli, sono state sanzionate 3 attività di sala giochi videolottery poiché è stata riscontrata la mancata interruzione dei dispositivi video-ludici nelle fasce orarie indicate dal comune e la violazione del divieto di fumo nei luoghi dove sono installate le postazioni per il gioco.
In particolare, uno degli esercizi commerciali è stato inoltre sanzionato e segnalato agli organi competenti per la chiusura a causa della presenza di due minorenni. I titolari, quindi, sono stati sanzionati per un ammontare complessivo di oltre 33mila euro.
la Polizia Locale controllava sei sale slot presenti in città: due le sanzioni emesse per violazione dell’ordinanza che limita gli orari del gioco, da un lato per scoraggiare i giocatori, dall’altro per evitare che le persone passino ore intere alle prese con slot o videolottery.
Nel comune di Rho, invece, La Polizia locale, impegnata nei controlli del Progetto Smart di Regione Lombardia, ha coinvolto la squadra di Polizia amministrativa annonaria esaminando anche cinque esercizi commerciali, dove non sono risultate violazioni.
Come riporta il sito del comune, in sei sale slot sono state effettuate attente verifiche, anche grazie ad alcune segnalazioni. Due le sanzioni da 500 euro assegnate: una in corso Europa e una in via Buon Gesù. In quest’ultimo esercizio, le porte erano chiuse negli orari in cui è impedito il gioco, ma una persona si trovava in ogni caso all’interno e utilizzava ugualmente una slot machine, violando l’ordinanza sindacale.
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