"Ho presentato il quadro dei principi di distribuzione del gioco pubblico, affrontato l’impatto nel tempo della normativa regionale e comunale sull’ordinamento giuridico nazionale e messo in luce evoluzioni, cortocircuiti istituzionali e possibili soluzioni per evitare la paralisi delle gare pubbliche per le concessioni in scadenza."
Sono le parole con le quali l'avvocato Geronimo Cardia, presidente di Acadi, presenta il suo ultimo lavoro, intitolato “Il gioco pubblico in Italia: riordino, questione territoriale e cortocircuiti istituzionali”.
704 pagine, pubblicate da Giappichelli, nelle quali Cardia fornisce gli strumenti necessari per affrontare consapevolmente la stagione del riordino del comparto in corso, ora che, dopo anni di attesa da parte di Istituzioni e operatori del settore, è stato finalmente avviata la riforma del comparto del gioco pubblico nella sua interezza, previsto nella Delega Fiscale di luglio 2023. In questo contesto si inserisce il libro di Geronimo Cardia.
“In questo momento così delicato", continua l'autore, "in cui regolare in un modo o in un altro le diverse questioni significa incidere non solo sugli interessi privati degli operatori ma ancor prima sugli interessi pubblici, il volume fornisce gli strumenti necessari per affrontare consapevolmente la stagione del riordino del comparto tutt’ora in corso”. Cardia è stato già autore, nel 2016, di un primo volume dal titolo “La Questione Territoriale – Il proibizionismo inflitto al gioco legale dalla normativa locale”.
“In queste pagine", aggiunge, "ho presentato il quadro dei principi di distribuzione del gioco pubblico, affrontato l’impatto nel tempo della normativa regionale e comunale sull’ordinamento giuridico nazionale e messo in luce evoluzioni, cortocircuiti istituzionali e possibili soluzioni per evitare la paralisi delle gare pubbliche per le concessioni in scadenza. In primo piano ci sono gli interessi pubblici che presuppongono l’esistenza ordinata ed efficace del comparto: tutela dell’utente, legalità, gettito erariale, impresa e occupazione, senza dimenticare equilibrio tra concessioni, stabilità di sistema”, conclude Cardia.
Nel testo, oltre all’inquadramento delle tematiche, è possibile consultare l’analisi di più di 140 casi concreti, riguardanti anche distanziometri e orari locali, e le tavole urbanistiche di oltre 70 città italiane, con evidenza degli effetti delle misure applicate.
“In questo volume, che affronta con vigore e competenza la complessa tematica del riordino del settore del gioco pubblico in Italia, ci troviamo di fronte a un contributo di rilevante importanza sia per il contenuto analitico che per le prospettive di soluzione che avanza”, ha dichiarato Sandra Savino, sottosegretario di Stato all’Economia e alle Finanze con delega ai rapporti con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
“Questo progetto editoriale è il punto di arrivo di anni di ricerche e analisi giuridiche di alto valore tecnico-scientifico, che conferiscono al libro il valore della denuncia del fenomeno dell’effetto delle norme in materia di gioco pubblico”, ha commentato il Massimo Garavaglia, presidente della VI Commissione Finanze e Tesoro del Senato della Repubblica.
“Se qualcuno ritiene che l’alternativa allo status quo sia una sorta di Far West, magari popolato di saloon gestiti da loschi personaggi, magari dovrebbe rileggere il testo della riforma fiscale. Il libro di Cardia fa luce su questo e su tanti altri aspetti rilevanti del settore. Lo fa in maniera del tutto scientifica, da studioso quale egli è. E’ con grande soddisfazione che registriamo l’entusiasmo creatosi, anche nel settore dei giochi, intorno a una riforma fiscale che l’Italia attendeva da cinquant’anni”, dichiara Marco Osnato, presidente della VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati.
“Attraverso il riferimento ai vari scritti pubblicati nell’opera, Geronimo Cardia evidenzia come la vera criticità della materia del gioco pubblico sia costituita dalla questione territoriale e, cioè, dalla capacità espulsiva delle misure che si è nel tempo manifestata, impedendo di fatto nuove installazioni e mettendo a rischio la sostanziale totalità delle realtà preesistenti rispetto ai provvedimenti normativi”, sottolinea Tommaso Miele, presidente aggiunto della Corte dei Conti e presidente Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti del Lazio.