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Cgil, Federconsumatori e Fondazione Isscon: 'Gioco online, focus sui piccoli comuni'

04 ottobre 2024 - 12:18

Il rapporto di Cgil, Federconsumatori e Fondazione Isscon punta l'attenzione sui comportamenti di gioco nei piccoli comuni italiani. Ecco cosa emerge.

Scritto da Redazione
 ©  Markus Winkler / Unsplash

© Markus Winkler / Unsplash

“Non così piccoli. L’azzardo online nei piccoli comuni italiani” è il rapporto di Cgil, Federconsumatori e Fondazione Isscon che, a pochi mesi dalla seconda edizione del “Libro nero dell’azzardo online”, mappatura dell’evoluzione dell’azzardo nelle regioni, nelle provincie e nei comuni a partire dai 10.000 abitanti, approfondisce i dati, mai esplorati in precedenza, dei 3.232 comuni italiani tra 2.000 e 9.999 abitanti, corrispondenti a un quarto della popolazione italiana e al 41 percento dei comuni.

 

Dal rapporto, presentato il 3 ottobre, emerge che, se mediamente si gioca di più nei medi e grandi centri, la quantità di anomalie nella fascia dei piccoli comuni è decisamente superiore. La regione che spende meno nel gioco online è il Veneto: Padova, con 960 euro annui giocati nel 2023, è lontanissima dagli oltre 3.200 euro di Messina, Palermo e Siracusa. Ma guardando ai piccoli comuni, quello dove si è giocato di più online nel 2023 è proprio in provincia di Padova, Anguillara Veneta, 4.161 abitanti.

 

Nel report sul gioco nei piccoli comuni, inoltre, si nota una anomala presenza di piccole città ad economia turistica: Capri, nel 2022 era già ai primissimi posti con 7.913 euro pro capite, saliti a 9.503 nel 2023; il limitrofo comune di Anacapri arriva a quasi 5.000 euro.

 

Nell’elenco dei comuni che fanno registrare almeno il doppio della media nazionale sono dieci i comuni palermitani, nove quelli di Messina e Lecce, otto di Cosenza, sette di Napoli, sei di Salerno e cinque di Vibo Valentia.

 

“Il Report ‘Non così piccoli’ rappresenta un approfondimento molto importante del Libro nero, considerando il ruolo che i Comuni possono e devono avere nella regolamentazione e nel contenimento di un’offerta che rischia di aumentare a dismisura, con conseguenze molto pesanti sulla salute dei cittadini, sul benessere delle comunità”, sottolinea la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi. “Conoscere i dati, soprattutto quelli relativi ai comuni piccoli e di medie dimensioni, che pensiamo più lontani da infiltrazioni malavitose – prosegue – è poi fondamentale per capire la reale portata del fenomeno e provare ad affrontarlo seriamente, anche dal punto di vista normativo, in termini di prevenzione.”

 

Michele Carrus, presidente di Federconsumatori, afferma: “Nessuno chiede di vietare l’azzardo: oltre che impossibile sarebbe anche controproducente, e alimenterebbe il canale illegale. Chiediamo, invece, di contenerlo, esaminando la materia attraverso un bilancio sociale, che metta a fianco delle entrate per la collettività, sotto forma di tasse, anche le uscite, in termini di costi sanitari e sociali, gli effetti sui bilanci personali, sulla disgregazione delle famiglie”.

 


 

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