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Egp-Fipe: 'Gioco, senza un riordino equilibrato spazio all'illegalità'

11 ottobre 2024 - 10:28

Il presidente di Egp-Fipe, Emmanuele Cangianelli, sottolinea che le difficoltà del gioco fisico rischiano di incidere sull'occupazione, e non solo.

Scritto da Redazione
Emmanuele Cangianelli, consigliere delegato Fipe - Confcommercio per i giochi pubblici e presidente Egp Fipe

Emmanuele Cangianelli, consigliere delegato Fipe - Confcommercio per i giochi pubblici e presidente Egp Fipe

“Lo scenario preoccupa non poco. L’evidente sofferenza del gioco fisico, quello gestito nelle sale e nei pubblici esercizi dove si rispettano le regole e si tutelano i consumatori, potrebbe apparire come un successo di chi ha creduto di fare il bene della comunità applicando regole inefficaci, se non addirittura controproducenti, come distanziometri e limitazioni orarie. I numeri dimostrano che non è affatto così. In primis, anche a causa delle chiusure imposte in pandemia, molti giocatori non hanno smesso di giocare ma si sono semplicemente spostati verso i canali online, in un ambiente per sua natura molto più difficile da controllare e più soggetto ad irregolarità ed infiltrazioni illegali.”

Così Emmanuele Cangianelli, consigliere delegato Fipe - Confcommercio per i giochi pubblici e presidente Egp Fipe, a commento del "Percorso di studio sul settore dei giochi in Italia" condotto dalla Cgia Mestre, presentato a Roma ieri, 10 ottobre, in collaborazione con l’associazione As.tro.


Un report che ha evidenziato grandi cambiamenti nelle abitudini di consumo del gioco legale, con crescita esponenziale del gioco online e crisi di quello fisico, in particolare degli apparecchi da intrattenimento. Il tutto all’interno di un quadro normativo ancora disomogeneo e inefficace.

Colpiscono i trend inversamente proporzionali del gioco online (la cui raccolta è praticamente raddoppiata dall’ultimo anno pre-Covid, 36 miliardi nel 2019 e 73 miliardi nel 2022) e del gioco fisico. Dai dati presentati oggi emerge che quest’ultimo ha subito, nello stesso periodo, un netto calo del 16 percento, passando da 74 a 62 miliardi di raccolta trainato in negativo dalla filiera degli apparecchi da intrattenimento Awp e Vlt, che ha visto uscire dal comparto negli ultimi 4 anni circa 9.000 aziende, ma anche quasi 1,2 miliardi di gettito erariale. 

 

Cangianelli quindi sottolinea: “Le difficoltà del gioco fisico rischiano di generare un impatto tremendo anche in termini occupazionali, come dimostra la riduzione di aziende e di posti di lavoro nella filiera degli apparecchi. Non serve spiegare che se mancano le aziende cala il gettito erariale”.

 

Restando agli apparecchi di intrattenimento, “è interessante notare che il contributo alle casse dello Stato resti assolutamente rilevante nonostante le difficoltà: ancora nel 2023 parliamo di oltre 5 miliardi e mezzo, un importo comparabile al gettito dai pagamenti del bollo auto. È giusto rischiare di farne a meno a cuor leggero in nome di una lotta al gioco troppo spesso solo demagogica? I dati confermano che occorre un cambio di passo per intervenire sul quadro normativo con un riordino omogeneo ed equo, eliminando le attuali disparità di tassazione e vincite che generano indebiti vantaggi competitivi di prodotti o canali distributivi su altri”, conclude il presidente di Egp-Fipe.

 

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