Enada Rimini, Cardia (Acadi): 'Gioco legale presidio del territorio'
Al convegno di Sapar sulla filiera, Geronimo Cardia (Acadi) torna sul ruolo del gioco legale come presidio del territorio, con un’equilibrata distribuzione tra punti specializzati e generalisti.
Rimini - “La politica parla di mancanza di omogeneità ma il problema è molto più grave. Le cose che stiamo leggendo non sono solo contraddittorie, qui c’è un tema enorme da affrontare. Come preannunciò Pucci sulla riorganizzazione territoriale. Il riordino va fatto, in effetti, ma dipenderà molto da come si farà”.
A dirlo è Geronimo Cardia, presidente di Acadi, nel corso del convegno organizzato da Sapar oggi, 14 marzo, giornata di apertura di Enada Rimini, sul tema “Il ruolo strategico della distribuzione territoriale e della filiera nel sistema concessorio italiano. Emergenza Marche e non solo”. Convegno che, oltre ad Acadi, vanta la presenza di alcune delle maggiori associazioni di rappresentanza del comparto: Sapar, Egp-Fipe, As.tro e SgI.
Cardia prosegue: “Acadi associa i concessionari, dal 2018 abbiamo fatto una scelta importante di entrare in Confcommercio dove abbiamo tantissime associazioni confederate come la Egp Fipe che porta l’esperienza delle aziende specializzate nel gioco. Fipe vuol dire bar. Chi sarà attento per primo sarà proprio Confcommercio. Noi tratteremo di questi temi nella prossima assemblea di Acadi. Il punto numero uno è il presidio del territorio, ok, ma con quale densità? Abbiamo le idee chiare dal 2018, mettiamo sul tavolo un’equilibrata distribuzione tra punti specializzati e generalisti”.
Cardia evidenzia, ancora, che "il gettito erariale dipende dagli apparecchi per la maggior parte e proviene ancora di più dagli eserciziari generalisti. Per noi serve una qualificazione progressiva della specializzazione sempre dei punti generalisti".
E guardando all'anno in corso, sottolinea: "Il 2023 sarà fondamentale anche per molte regioni. Per le Marche speriamo di trovare una soluzione entro l’estate e che non sia una mera proroga.
In Trentino c'è la sospensiva del Cds e speriamo che a livello giudiziario nel 2023 si possa se non altro rimanere aperti. Nel Lazio speriamo che la soluzione si possa trovare in giudizio e l’udienza è fissata ad ottobre. Speriamo anche di trovare la quadra sul derisking ingiustificato sui conti correnti", conclude.
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