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Enada workshop, Cardia (Acadi): ‘Barriera di ipocrisia blocca riforme’

13 novembre 2024 - 19:44

Nel corso dell’Enada workshop organizzato da Sapar e Italian Exhibition Group è intervenuto Geronimo Cardia, presidente di Acadi.

Scritto da Cc

Durante l'Enada Workshop intitolato "Riforma del Gioco Pubblico: un’occasione da non perdere per la tutela ed il rilancio delle piccole e medie imprese", organizzato da Sapar e Italian Exhibition Group, è intervenuto Geronimo Cardia, presidente di Acadi. Il tema centrale del workshop è stato il riordino del gioco pubblico, con Cardia che ha dichiarato: “Aspettiamo da dieci anni un riordino. La delega fiscale si fa più concreta, con il governo che afferma che è necessario procedere congiuntamente tra il settore online e il territorio. È anche fondamentale un riequilibrio fiscale, che comporta la giusta distribuzione dei margini tra gli operatori e i quantitativi da restituire agli utenti”.

Tuttavia, per ora, il riordino riguarda principalmente il gioco online: “È necessario realizzare una riforma globale; invece, abbiamo ottenuto solo una riforma parziale, poiché molte Regioni ostacolano i progressi per il riordino fisico," ha proseguito Cardia. "Attualmente esiste un tavolo tecnico che coinvolge il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) e rappresentanti delle regioni. Il dibattito si concentra su questioni come il distanziometro e le limitazioni orarie. Se si ricerca un equilibrio, questo è positivo, ma se si fanno manovre di equilibrismo, allora non ci siamo”.

Cardia ha sottolineato che lo Stato sta comunicando alle Regioni che non può procedere con le gare se queste norme vengono applicate. "Gli operatori del gioco desiderano gare per poter realizzare investimenti. In questo contesto, lo Stato sta tentando di convincere le Regioni affinché il distanziometro non impedisca la presenza in oltre il 99% dei territori. Tuttavia, il tavolo tecnico è attualmente in stallo, poiché le Regioni insistono sulla necessità del distanziometro.”

Un ulteriore tema trattato riguarda le limitazioni orarie di 16 ore: “Queste limitazioni non sono efficaci, come dimostra la situazione a Varese, dove i giocatori finiscono per dirigersi verso i casinò in Svizzera. In questo momento, è essenziale mostrare determinazione, poiché il vero nemico non è l’ignoranza, ma questa barriera di ipocrisia che dobbiamo abbattere. Dopo tanti anni di lavoro in questo settore, è diventato quasi insopportabile”, ha concluso Cardia.

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