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Egba: 'Bando gioco online Italia, rischio illegalità e mancato rispetto diritto Ue'

19 dicembre 2023 - 15:20

L'European gaming and betting association esprime preoccupazione per il decreto attuativo della riforma fiscale sul gioco online, soprattutto per l'elevato costo delle concessioni, il più alto dell'Unione europea.

Scritto da Redazione

L’European gaming and betting association (Egba) è profondamente preoccupata per il decreto attuativo della riforma fiscale sul gioco online in Italia, approvato in prima lettura dal Consiglio dei ministri tenutosi oggi, 19 dicembre.

Il decreto contiene disposizioni che introdurrebbero una significativa riorganizzazione del settore, in particolare per quanto riguarda il costo dei canoni. La possibile introduzione di regimi di licenza e tariffe (quasi) proibitivi solleva anche preoccupazioni sul rispetto del diritto dell’Unione, che meriteranno di essere prese in considerazione.

Il decreto fissa un canone di 7 milioni di euro per le concessioni, superando di gran lunga quello di altri Stati membri dell’Unione europea. L’Egba ritiene che un aumento così sostanziale del costo della licenza sia ingiustificato, in particolare se paragonato alle precedenti gare d’appalto del Paese per le operazioni di gioco d’azzardo online. Il canone proposto rappresenta un aumento di 35 volte rispetto al canone di 200.000 euro del 2018 e triplica la precedente proposta delle autorità italiane di 2,5 milioni di euro, mai attuata.

L'Egba sottolinea che questo significativo aumento del canone avrà gravi conseguenze. La tariffa elevata scoraggerà i nuovi operatori sul mercato e probabilmente costringerà i licenziatari esistenti, in particolare gli operatori più piccoli, a uscire dal mercato. Ciò porterebbe, secondo l'associazione, a un drastico taglio del numero di operatori autorizzati dagli attuali 91 a soli 15-20, contribuendo ad un aumento significativo delle dimensioni del mercato nero del gioco online del Paese, ponendo rischi per la protezione dei giocatori. .

Il mercato nero del gioco online in Italia, sottolinea l'Egba, è già uno dei più grandi d’Europa, valutato oltre 1 miliardo di euro all’anno e la proposta di tariffazione peggiorerà questa situazione, non migliore, con gravi implicazioni per la protezione dei giocatori italiani.

I ricavi previsti dalle licenze proposte, anche nello scenario più ottimistico, oscillano tra 105 e 140 milioni di euro per lo Stato italiano. L’Egba suggerisce che l’attuazione dell’attuale proposta di gara inutilizzata di 2,5 milioni di euro, senza i fattori limitanti precedentemente suggeriti di 40 licenziatari e un meccanismo di asta, potrebbe produrre entrate fiscali simili o superiori senza danneggiare in modo significativo la competitività del mercato.

L’obiettivo principale della regolamentazione del gioco d’azzardo in Italia dovrebbe essere la protezione dei giocatori e la promozione di un ambiente di mercato equo e competitivo e, pertanto, l’Egba invita urgentemente il Consiglio dei ministri a riconsiderare la proposta di aumento punitivo dei canoni. Limitando la concorrenza solo a pochi operatori e rafforzando inavvertitamente le dimensioni del mercato nero, la proposta rischia di minare la protezione dei giocatori.

L’Egba è impegnata a collaborare con le autorità italiane per sviluppare un quadro di canoni che supporti un mercato del gioco d’azzardo online ben regolamentato e sostenibile, dando priorità alla protezione dei giocatori e garantendo condizioni di parità per tutti gli operatori. Il divieto di pubblicità esistente, attualmente sfruttato dagli operatori del mercato nero, dovrebbe essere revocato per consentire una pubblicità regolamentata che protegga i minori e i gruppi vulnerabili, consentendo allo stesso tempo agli operatori autorizzati di commercializzare la loro offerta di gioco regolamentata.

Maarten Haijer, segretario generale dell'Egba, commenta: “L’aumento proposto dei costi di licenza non ha eguali ed è inaudito, renderebbe l’Italia il Paese più costoso in Europa per ottenere una licenza per il gioco d’azzardo online. Insieme alle altre restrizioni nel mercato del gioco d’azzardo, come il divieto di pubblicità locale, questo aumento delle tariffe proposto renderà l’Italia un negozio chiuso per i nuovi operatori del mercato e porterà ad un esodo dei licenziatari esistenti. Ciò solleva anche preoccupazioni sul rispetto del diritto dell’Ue. Esortiamo il Consiglio dei ministri a riconsiderare la proposta, poiché renderà il problema del mercato nero del gioco d’azzardo online del Paese ancora peggiore, non migliore”.

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