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Mettiamoci in gioco e Consulta antiusura: 'Ascoltare il terzo settore'

02 ottobre 2024 - 12:10

La campagna Mettiamoci in gioco e la Consulta nazionale antiusura commentano con preoccupazione i dati sulla raccolta del gioco in Italia.

Scritto da Redazione
foto @rupixen su Unsplash

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La risposta all'interrogazione del deputato del Pd Virginio Merola che il sottosegretario all'Economia Federico Freni ha dato in commissione Finanze alla Camera sull'andamento della raccolta del gioco in Italia è oggetto di un preoccupato commento da parte della campagna Mettiamoci in gioco e della Consulta nazionale antiusura.
A loro dire, quelli snocciolati, 90 miliardi di raccolta nel primo semestre 2024, sono dati che “ancora una volta confermano la gravità di un fenomeno che non conosce crisi, producendo danni e distorsioni – di carattere sanitario, sociale ed economico – ingenti per il paese, i cittadini, le famiglie”.
Non solo: Mettiamoci in gioco e Consulta nazionale antiusura "non condividono affatto" il giudizio del sottosegretario sui 7 miliardi di euro che, a oggi, incasserebbe l’erario nel 2024 come imposte sui giochi, presentati alla Camera come “una risorsa fondamentale per l’economia”.  Infatti, sostengono, “lo Stato non può fare cassa sui danni arrecati ai cittadini. Inoltre, è ben noto che i soldi spesi dagli italiani nel gioco d’azzardo verrebbero quasi certamente impiegati per altri consumi - a cui viene applicata una tassazione più favorevole per l’erario - sicuramente meno dannosi per la salute individuale e pubblica e più utili per il benessere delle famiglie”.

Né appare corretta, a loro giudizio, l’affermazione del sottosegretario secondo cui la crescita costante del settore azzardo è “attribuibile anche alla significativa emersione del gioco illegale, che è stato assorbito dal circuito legale”. “Sappiamo, infatti – è la loro tesi - che l’aumento del gioco legale non intacca o, addirittura, favorisce il gioco illegale. In questo passaggio un esponente del governo riprende, acriticamente, uno degli argomenti più utilizzati, e meno solidi, propagandati dalla filiera del gioco d’azzardo”. 

“Siamo stanchi nell’apprendere, ancora una volta, che l’azione politica ha sostanzialmente abdicato al proprio ruolo, che è la tutela della salute dei cittadini”, dichiara don Armando Zappolini della Campagna Mettiamoci in gioco. “Non regge più la scusa accampata per anni che senza il gettito dei giochi non si chiudono i bilanci dello stato: gli spazi per reperire le risorse ci sono eccome, ma da quanto si apprende dai media sul fisco il Governo predilige la mansuetudine tributaria alla giustizia fiscale”. 
Secondo Luciano Gualzetti, presidente della Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II “stiamo assistendo a una sottovalutazione collettiva di un fenomeno drammatico e tuttavia pianificato da aziende e istituzioni, che vede le agenzie educative, sanitarie e del terzo settore inascoltate e quasi impotenti di fronte agli enormi interessi che ruotano intorno all’azzardo.”

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