Rapporto Censis: formazione operatori e affidabilità concessionari baluardi del gioco legale
Il 57° Rapporto Censis riporta che il 26,5 percento degli italiani gioca anche o esclusivamente online, oltre l'86 percento punta su affidabilità dei concessionari e formazione degli operatori.
Scritto da Redazione
C'è un paragrafo dedicato al “modello italiano di gioco legale alla prova dell’online” nel capitolo “Sicurezza e cittadinanza” del 57° Rapporto Censis, che interpreta i più significativi fenomeni socio-economici del Paese nella fase di transizione che stiamo attraversando.
Quasi 23 milioni di italiani hanno praticato almeno una volta il gioco legale nel corso dell’ultimo anno. Di questi, 7 milioni lo hanno fatto spesso. Dal 2020 la raccolta del gioco a distanza ha superato quella del gioco in presenza, si legge nel Rapporto. Il 26,5 percento degli italiani gioca anche o esclusivamente online (l’8,1 percento lo fa spesso).
Interessante è anche il punto di vista degli intervistati sulla gestione del settore. Per la quasi totalità di loro (il 91,3 percento) lo Stato deve regolare e gestire il gioco legale a tutela della collettività. L’87,7 percento ritiene che il rispetto delle regole e la tutela dei consumatori dipendano dall’affidabilità dei concessionari che gestiscono i giochi per conto dello Stato.
L’86,8 percento pensa che sia importante che i gestori dei luoghi del gioco legale siano formati per sensibilizzare le persone al gioco responsabile.
L’attività online però ha reso più difficile il contrasto del gioco illegale. Nel 2022 i controlli delle autorità hanno portato alla chiusura di 261 siti web.