In attuazione di quanto previsto dal Piano regionale sul Gioco d’azzardo patologico del 2021 sono state assegnate alle Aziende sanitarie locali della Regione Lazio parte delle risorse provenienti dal Fondo Gap.
Il Fondo nazionale del 2021 prevede uno stanziamento di 44 milioni di euro, dei quali alla Regione Lazio spettano 4.219.600,00 euro.
Il Piano 2021 per l’utilizzo di tale somma, approvato nel mese di maggio scorso dalla giunta regionale, è articolato sulla base degli obiettivi generali, per la realizzazione dei quali vengono assegnate parte delle risorse.
Gli obiettivi generali sono tre.
La prevenzione, alla quale vengono assegnati 135.000 euro, pari a circa il 3,2 percento del totale delle risorse.
Cura e riabilitazione, per le quali sono disponibili 1.747.760 euro, che equivalgono a circa il 41,40 percento delle risorse.
Il rafforzamento del sistema, al quale vanno 2.336.840 euro, pari a circa il 55,40 percento delle risorse.
A commentare la situazione interviene Domenico Faggiani, membro dell'Osservatorio regionale del Lazio sul fenomeno del gioco d’azzardo e referente di Ali – Legautonomie Lazio problematiche gioco: “In merito al Piano una semplice osservazione: bene il rafforzamento del sistema, bene la cura e riabilitazione, ma che all’obiettivo prevenzione vengano assegnate soltanto il 3,2 percento delle risorse sembra veramente poco!
Con la determinazione del 18 settembre vengono attribuite alla Aziende sanitarie le risorse relative all’attuazione del terzo obiettivo del Piano regionale, cioè il rafforzamento del sistema.
Si tratta, come previsto dal Piano regionale, della somma di 2.336.840,00 euro. I fondi, in particolare, sono destinati al rinforzo dei SerD 'attraverso l’assunzione di nuovo personale specializzato'”.
Faggiani quindi mette sul tavolo due brevi considerazioni ed una raccomandazione finale.
“Il rafforzamento dei SerD, attraverso assunzione di personale, è sicuramente una scelta condivisibile. Come è noto, in molti casi, i soggetti seguiti dai servizi sono affetti da pluri-dipendenza. Attraverso le risorse del Fondo Gap sanno seguite persone che non hanno soltanto il problema della dipendenza da gioco d’azzardo.
Resta comunque aperto il problema della certezza delle risorse del Fondo nazionale, che sono stanziate annualmente. Un Fondo che andrebbe trasformato in un finanziamento pluriennale, al fine di dare certezza e quindi continuità ai servizi attivati.
Una seconda considerazione riguarda i parametri utilizzati per il piano di riparto.
Vengono utilizzati non soltanto il dato relativo alla numerosità della popolazione ma anche altri indicatori come, ad esempio, la numerosità dei soggetti in trattamento presso i servizi territoriali, il dato relativo alla 'deprivazione sociale' ed anche il numero di apparecchi Awp e Vlt per chilometro quadrato.
A questo proposito, anche volendo trascurare il gioco a distanza, che da tempo oramai presenta dati di gioco superiori a quello fisico, sarebbe stato comunque più opportuno che il parametro utilizzato non fosse solo quello relativo agli apparecchi, ma anche alla presenza di altre tipologie di giochi, a cominciare da dalle lotterie istantanee.
Infine, una raccomandazione che ho avuto modo di esprimere anche in altre occasioni.
Sarà necessario che, nell’attuazione del Piano regionale Gap, la Regione coinvolga gli enti locali, anche attraverso i distretti socio-sanitari, organismi che vedono la presenza dei rappresentanti dei comuni.
L’esperienza di quanto già avviene in altre Regioni, penso alla Lombardia, all’Emilia Romagna, alla Toscana, tanto per citarne qualcuna, potrebbe essere di grande utilità.”