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Macao, giocare in casa non sarà più reato

05 luglio 2024 - 15:12

La nuova legislazione di Macao contro il gioco d'azzardo illegale si concentrerà esclusivamente sulle attività che si svolgono in luoghi pubblici.

Scritto da Redazione
Drown in city (Unsplash)

Drown in city (Unsplash)

Giocare a carte o a mahjong in casa, tra amici, a Macao non sarà più reato.

La nuova legislazione che il governo di Macao si appresta a introdurre per contrastare il gioco d'azzardo illegale si concentrerà esclusivamente sulle attività che si svolgono in luoghi pubblici. Così è stato confermato dopo una recente discussione tra un comitato dell'Assemblea legislativa e alcuni funzionari governativi.

La legislazione, che attualmente consente anche perquisizioni all'interno delle residenze private, considererà illegali solo le attività di gioco d'azzardo che coinvolgono denaro, con multe che vanno da 1.500 Mop a 5.000 Mop (ossia dai 187 ai 623 dollari americani).

In particolare le attività private, come ad esempio le partite di mahjong a casa, non saranno considerate reati. Anche le partite di mahjong senza scopo di lucro organizzate all'interno di club house e le partite di scacchi organizzate nei parchi saranno esenti, in quanto non coinvolgono denaro. Tuttavia il capo del comitato, Chan Chak Mo, evidenzia che le attività ricreative senza posta in gioco in denaro ma con l'addebito di una quota, come l'organizzazione di una partita di scacchi cinesi in un parco pubblico, potrebbero potenzialmente violare la legge.

Si prevede che il disegno di legge venga presentato all'Assemblea legislativa per una lettura finale entro il 15 agosto, la fine dell'attuale sessione legislativa.

Secondo i rappresentanti del governo, la criminalizzazione della pratica è considerata un processo complesso e dispendioso in termini di tempo, che prevede indagini, raccolta di prove e processo, per questo i funzionari governativi hanno indicato una preferenza per misure amministrative rispetto alla criminalizzazione vera e propria. Nel 2023 sono stati più di 2.000 coloro che si sono visti vietare l'ingresso nei casinò perché trovati coinvolti nello scambio di valuta in attività di gioco.

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