Dopo le critiche all'istituzione della Consulta nazionale per l'ippica, espresse a GiocoNews.it da alcuni operatori del settore, arriva la replica del sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra.
“Destano stupore le, fortunatamente poche, critiche a priori che sono state rivolte all'istituzione della Consulta dell'ippica. Fortunatamente sono una sparuta minoranza rispetto ai giudizi positivi espressi dai protagonisti del settore, ma per certi versi sorprendono sia nei toni sia nel merito.
Quando leggo che uno dei principali appunti che vengono mossi è quello di non poter eleggere direttamente i propri rappresentanti, quanto meno mi viene il dubbio che chi le formula non sappia di cosa parla o non abbia letto il testo, visto che proprio l'elezione diretta dei rappresentanti è uno dei punti cardine alla base del criterio, fortemente rappresentativo, su cui si fonda l'istituzione della Consulta”, esordisce il sottosegretario.
“Leggo che quattro rappresentanti degli ippodromi su venti siano un numero spropositato e magari non so far di conto io, ma nel pieno rispetto delle opinioni di tutti mi sembra che un quinto del totale difficilmente si possa classificare come numero spropositato.
Chi, pensando solo al proprio orticello di potere, conta i rappresentanti altrui, non ha letto che i suoi rappresentanti non sono uno, ma due: uno per il galoppo e uno per il trotto.
Sto facendo appello a tutta la mia buona volontà per non pensare che dietro a certe critiche pretestuose si celi in realtà l'unico ed esclusivo intento di difendere il proprio singolo interesse, ma riconosco che lo sforzo richiesto è tanto. Uno sforzo quasi paragonabile a quello fatto in questi mesi per assicurare a tutti i soggetti interessati un cambio di passo nei pagamenti dei premi, la cui tempistica è stata accorciata e finalmente certa, al contrario di quanto avvenuto in passato. Anche questo sembrerebbe non accontentare alcuni, quando invece sarebbe cosa buona e giusta esprimere un minimo di gratitudine visto quanto accadeva, o meglio non accadeva prima”, puntualizza La Pietra.
“Si invoca un ulteriore accorciamento dei tempi, sul quale peraltro fin dal primo giorno in cui ho ricevuto la delega all'ippica ho promesso che mi sarei impegnato, ma probabilmente chi critica ha una masochistica nostalgia di quel passato, che confido di poterci mettere definitivamente alle spalle e che ha portato a un passo dal baratro l'intero comparto dell'ippica.
Finché ci sarà una visione settaria e non globale, come invece io auspico, l'ippica italiana non potrà tornare a correre e a competere nel ruolo che le spetta e che questo Governo vuole fortemente che torni a rivestire”, conclude il sottosegretario.
“La Consulta nasce proprio con questo intento e lo ribadisco agli scettici perché possano ricredersi: vogliamo dare voce a tutti coloro i quali, nessuno escluso, sono i veri protagonisti del settore. Vogliamo che chi lavora e suda per vivere e far vivere le emozioni che solo l'ippica sa dare, torni ad essere padrone del proprio destino e del proprio futuro”.