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Ippicoltura, D’Eramo (Masaf): 'Allevamenti sostenuti dallo Sra 30'

21 dicembre 2022 - 10:09

In risposta all'interrogazione del deputato Bergamini (Lega) il sottosegretario D’Eramo (Masaf) ricorda che gli allevamenti di cavalli beneficiano del sostegno della Politica agricola comune come lo Sra 30.

Scritto da Redazione

© Raw Pixel

Il settore equino può comunque beneficiare del sostegno della Politica agricola comune. In tal senso, il più importante degli interventi previsti è rappresentato dallo 'Sra 30' (ovvero miglioramento del benessere animale), finalizzato al sostegno degli allevatori che sottoscrivono una serie di impegni migliorativi delle condizioni di allevamento per la durata fino a 5 anni. Tra gli allevamenti interessati dalla misura rientra anche il settore equino”.

A dirlo è il sottosegretario di Stato per l’agricoltura, la sovranità alimentare e le foreste, Luigi D’Eramo, che nella seduta della commissione Agricoltura di ieri, 20 dicembre, è stato chiamato a rispondere all'interrogazione a risposta immediata posta dal deputato Davide Bergamini (Lega) intitolata “Iniziative urgenti per la salvaguardia degli allevamenti equini italiani alla luce delle scelte adottate nell’ambito del Piano strategico per la Pac 2023-2027”.

Di seguito ecco i testi integrali dell'interrogazione e della risposta del sottosegretario.

IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE - “Al ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. — Per sapere – premesso che: il piano strategico per la Pac (Psp) è un documento che definisce le scelte nazionali della politica agricola dei prossimi cinque anni (2023-2027); la decisione più complessa e dibattuta, nelle scelte nazionali del Psp, in linea con la strategia 'Farm to Fork' ha riguardato gli eco-schemi, una nuova forma di pagamenti diretti, che sono parzialmente vincolati al raggiungimento di alcuni standard ambientali o climatici è a cui l’Italia ha destinato il 25 percento delle risorse del Psp, pari a 875,5 milioni di euro, suddivisi per ognuna delle cinque tipologie; il 42 percento delle risorse, pari a circa 363 milioni di euro, sono state assegnate all’eco-schema 1 'Pagamento per il benessere animale e la riduzione di antibiotici', dedicato alla zootecnia; tali risorse saranno attribuite agli allevatori che assumeranno una serie di impegni, che vanno dal corretto utilizzo dei farmaci al Sistema di qualità nazionale del benessere animale (Sqnba); l’eco-schema 1 è strutturato su due livelli: livello 1 'Riduzione dell’antimicrobico resistenza', per le specie bovini da latte e da carne e a duplice attitudine, bufalini, vitelli a carne bianca, suini, ovini e caprini; livello 2 'Adesione al Sqnba con pascolamento', per le specie bovini da latte, da carne e a duplice attitudine e suini; risulta agli interroganti che la specie equina è stata esclusa dagli aiuti previsti da entrambi i suddetti livelli e gli allevamenti degli equini pertanto, risulterebbero danneggiati dalla perdita di circa il 33 percento del titolo Pac, a causa del mancato premio del 'greening'; l’allevamento degli equini è praticato, in gran parte, nelle zone rurali e la suddetta riduzione degli aiuti per tali allevamenti, implicando un minor reddito per gli stessi potrebbe, anche a breve termine, portare ad un ulteriore spopolamento nelle zone montane marginali; il decremento delle risorse destinate all’ippicoltura, potrebbe indurre molti allevamenti a ridurre il numero dei capi di razza equina o, addirittura, spingerli alla chiusura, rischiando di incidere sul numero delle razze equine ed asinine a limitata diffusione – circa 28 in Italia – di cui alcune a rischio di estinzione, come per il caso del cavallo del Catria; risulta agli interroganti che il 2 dicembre 2022 sia stata approvata la versione definitiva del piano strategico Pac 2023- 2027 dell’Italia –: quali iniziative, per quanto di competenza, intenda adottare, alla luce dell’esclusione degli equini dall’eco-schema 1 della nuova Pac 2023-2027, per salvaguardare gli allevamenti equini italiani. (5-00151)”.

IL TESTO DELLA RISPOSTA - “ Signor presidente, onorevoli deputati, in merito alla questione sottoposta dall’onorevole interrogante, riguardante le ragioni dell’esclusione del settore equino dagli eco-schemi attivati nell’ambito del Piano strategico della politica agricola comune 2023-2027, occorre precisare quanto segue.

Il 2 dicembre 2022 è stato approvato dalla Commissione europea il Piano strategico della Pac 2023-2027, che rappresenta una grande novità per il sistema Paese, in quanto tutti gli strumenti a disposizione sono raccolti in un unico documento di programmazione, rafforzandone la coerenza e la complementarietà.

Per quanto concerne il settore zootecnico, il Piano definisce una strategia molto articolata volta a: 1) migliorare la competitività delle diverse filiere e la sostenibilità dell’intero processo allevatoriale; 2) contrastare la resistenza antimicrobica, contribuendo all’obiettivo della riduzione del consumo di farmaci veterinari in allevamento; 3) contribuire al miglioramento del benessere animale.

Per raggiungere tali obiettivi, il Piano mette in campo una serie di interventi, tra i quali l’eco-schema 1, a sua volta articolato in livello 1 (riduzione antimicrobici) e livello 2 (adesione al Sistema di qualità nazionale sul benessere animale – Sqbna) e gli interventi attivabili da parte delle Regioni nell’ambito dello sviluppo rurale.

Per quanto concerne l’eco-schema 1, la sua attivazione è subordinata alla possibilità di disporre dei dati relativi al consumo dei farmaci veterinari, verificabili attraverso il sistema informativo del ministero della Salute denominato ClassyFarm. Allo stato attuale, purtroppo, gli equidi non sono presenti nel sistema ClassyFarm e risulta pertanto impossibile poter definire il consumo di farmaco a carico di tale specie.

Tuttavia, il settore equino può comunque beneficiare del sostegno della Politica agricola comune.

In tal senso, il più importante degli interventi previsti è rappresentato dallo 'Sra 30' (ovvero miglioramento del benessere animale), finalizzato al sostegno degli allevatori che sottoscrivono una serie di impegni migliorativi delle condizioni di allevamento per la durata fino a 5 anni. Tra gli allevamenti interessati dalla misura rientra anche il settore equino.

Per quanto riguarda infine le razze a rischio di estinzione, informo che il Psp 2023-2027 prevede un intervento dedicato, ovvero lo 'Sra 14' (sostegno agli allevatori custodi dell’agrobiodiversità), finalizzato a sostenere gli allevatori che si impegnano volontariamente nella conservazione delle razze minacciate di erosione genetica, con una dotazione complessiva di 105 milioni di euro. Tra le razze in questione è compreso anche il Cavallo del Catria citato dall’onorevole interrogante”.

 

 

 

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