Senato: ddl chiede Consulta tecnica per rilancio dell'ippica
“Il presente disegno di legge si pone fondamentalmente tre obiettivi: tutela pubblica, costituzione di una nuova governance, iniziative per il rilancio del settore”. I senatori Carrara, Amato, Fosson, Giordano, Mura, Palmizio, Pinzger, Poli Bortone, Ramponi, Saro, Thaler, Villari E Zanoletti presentano così la proposta di legge per l’ippica. “Il primo obiettivo, come accennato, è la preservazione della ‘tutela pubblica’, che consiste nel salvaguardare il cavallo, allontanando ogni mera possibilità di abbattimento naturale o indotto di centinai di capi, determinabile dalle continue riduzioni di corse e delle fonti di sostentamento.
Occorre, al contrario, intraprendere iniziative al fine di incrementare le razze equine italiane ed accrescerne la tutela. Il secondo obiettivo è salvaguardare migliaia di posti di lavoro. Il settore, infatti, vanta 65.000 addetti che prestano attività nel settore e in tutto l’indotto e 50.000 famiglie che ne hanno fatto unica fonte di sostentamento. Le azioni da intraprendere sono: confermare il contributo pubblico che consenta la sostenibilità del progetto e di tutte le sue componenti.
Non si può esonerare l’ippica da un sostegno economico pubblico e occorre che tutto il comparto sia messo nella condizione di rilanciarsi seguendo nuovi indirizzi e senza incorrere negli errori del passato. Per far ciò è richiesta un’attenta e imprescindibile rendicontazione delle risorse pubbliche impiegate. Non si dimentichi che l’ippica con le sue reti ha dato il via a nuovi giochi , come slot machines e vlt, che pur favorendo da una parte gli introiti per l’erario, dall’altra hanno tolto campo alla propria scommessa. E’, pertanto, necessario il sostegno economico pubblico, che con i proventi sulle scommesse, licenze e concessioni contribuiranno a costituire le entrate per il settore; richiamare l'applicazione del DPR 169/98, che avrebbe dovuto garantire una percentuale dei movimenti sulle scommesse raccolte dai concessionari da riversare nelle casse dell’Unire a sostegno del montepremi dell’ippica e che la legge n. 200 del 2003 ha provveduto a spalmare, o meglio, a condonare, determinando la cancellazione di residui attivi (“minimi garantiti”) dai bilanci dell’Ente.
Per quanto riguarda la costituzione di una nuova governance, occorre ricordare che la legge 7 agosto 2012, n. 135, pubblicata sulla G.U. n. 189 del 14 agosto 2012, ha disposto la soppressione di Assi e, pertanto, appare necessario istituire un nuovo governo del settore, che il presente disegno di legge realizza attraverso la costituzione di una "Consulta tecnica per il rilancio del settore ippico", che svolge tutta una serie di compiti funzionali alle attività presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, che ha la centralità dell’attività economica e amministrativa dell’intero settore.
Lo statuto prevede la costituzione, all’interno della Consulta tecnica di un Nucleo tecnico che si occupa, in maniera separata, del trotto e del galoppo, la cui composizione ed i requisiti posseduti dai componenti dovranno essere definiti da uno specifico regolamento emanato ed approvato dal Mipaaf. Il nucleo si compone da specialisti che dovranno occuparsi, ognuno per la propria competenza, di disciplina sportiva , detenzione albi genealogici, regolamenti tecnici, rapporti con enti ed organizzazioni esterne, programmazione corse, programmazione televisiva, fermo restando il parere vincolante dell’organo direttivo della Consulta.
Tra gli altri compiti del Nucleo tecnico abbiamo la verifica dei requisiti di affidabilità economica e di onorabilità soggettiva che devono possedere le società di gestione degli ippodromi, gli allevatori, i proprietari, i guidatori, i fantini, i gentlemen e gli altri soggetti della filiera ippica; la verifica dei requisiti patrimoniali, soggettivi e tecnici degli ippodromi e delle relative società di gestione; il controllo e l'approvazione della rendicontazione elaborata dalla consulta tecnica (seguendo principi di trasparenza, affinché non si rechi alcun pregiudizio a terzi).
DISEGNO DI LEGGE
Art. 1 (Finalità) 1. La presente legge ha come principale obiettivo la preservazione della “tutela pubblica” che comprende la salvaguardia del cavallo, l'incremento delle razze equine, allontanando ogni mera possibilità di abbattimento naturale o indotto di capi, e la salvaguardia dei posti di lavoro.
2. Al fine di raggiungere l'obiettivo di cui al comma 1, il Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali, con proprio decreto, prevede: a)la conferma del contributo pubblico per consentire la sostenibilità del progetto e di tutte le sue componenti, nonché l’abolizione delle imposte erariali sul volume delle scommesse;
b)l'applicazione del decreto del Presidente della Repubblica 4 aprile 1998, n. 169 per garantire una percentuale dei movimenti sulle scommesse raccolte dai concessionari da riversare nelle casse della "Consulta" di cui al comma 1 dell'articolo 2 della presente legge, a sostegno del montepremi dell’ippica.
Art. 2
(Costituzione di una nuova governance) 1. In seguito alla soppressione di Assi ai sensi della legge 7 agosto 2012, n. 135 è istituita, entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, la Consulta tecnica per il rilancio del settore ippico, di seguito denominata "Consulta".
2. Il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, definisce lo statuto e la composizione della "Consulta" e mantiene la centralità dell’attività economica e amministrativa dell’intero settore.
3. La "Consulta" è composta da un consiglio direttivo presieduto da un Presidente designato dallo stesso Ministero e scelto tra persone di elevata esperienza manageriale e comprovata indipendenza rispetto alle componenti del settore e dei concessionari di giochi, da undici consiglieri, di cui uno appartenente alla categoria proprietari trotto, uno alla categoria proprietari galoppo, uno alla categoria allevatori trotto, uno alla categoria allevatori galoppo, uno alla categoria guidatori trotto, uno alla categoria fantini galoppo, uno alla categoria allenatori trotto, uno alla categoria allenatori galoppo e tre consiglieri rappresentanti le società di corsa, da definirsi secondo macro-aree geografiche.
4. Il Presidente ed il Consiglio direttivo rimangono in carica per tre anni e non sono rieleggibili.
5. Lo statuto di cui al comma 2 prevede la costituzione, all’interno della "Consulta", di un Nucleo tecnico competente per il trotto e per il galoppo, la cui composizione e requisiti dei componenti sono definiti da uno specifico regolamento del MIPAAF.
6. Il Nucleo tecnico, di cui al comma 5, è composto da specialisti della disciplina sportiva ed ha i seguenti compiti:
a) detiene gli Albi genealogici, provvede alla stesura dei regolamenti tecnici e mantiene rapporti con enti ed organizzazioni esterne, provvede alla programmazione delle corse, alla programmazione televisiva, fermo restando il parere vincolante dell’organo direttivo della "Consulta";
b) verifica i requisiti di affidabilità economica e di onorabilità soggettiva che devono possedere le società di gestione degli ippodromi, gli allevatori, i proprietari, i guidatori, i fantini, i gentlemen e gli altri soggetti della filiera ippica;
c) verifica i requisiti patrimoniali, soggettivi e tecnici degli ippodromi e delle relative società di gestione;
d) controlla ed approva la rendicontazione elaborata dalla "Consulta", seguendo principi di trasparenza;
e) approva il codice etico del settore e le regole per il funzionamento della giustizia sportiva, i piani di investimento e/o iniziative di marketing proposti dalla consulta e coordina rapporti con AAMS e concessionari per la raccolta scommesse.
7. Il MIPAAF provvede con proprio decreto alle modifiche normative necessarie all’attuazione del presente articolo.
Art. 3 (Delega al Governo per il rilancio del settore ippico) 1. Il Governo è delegato ad adottare, entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, un decreto legislativo per la riorganizzazione del settore ippico, secondo i seguenti princìpi e criteri direttivi:
a) ridare credibilità e regolarità al settore ippico garantendo la tutela e la trasparenza delle corse. Per raggiungere tale obiettivo è migliorata la qualità degli ippodromi, delle corse e degli operatori. E' inoltre certificata la qualità degli impianti, della categoria dei guidatori, artieri, giudici ed incentivata la nascita di validi centri di allenamento;
b) revisionare le scommesse "Quartè" e "Quintè" con una nuova regolamentazione che preveda vincite di consolazione (assegnazione di jackpot), e rilanciare le scommesse a quota fissa come "Vincente" e "Piazzato", migliorando l’appeal per lo scommettitore. A tal proposito è rivisitato il prelievo erariale previsto per le scommesse ippiche elevando pertanto il "Payout" in forma modulabile in virtù della tipologia di scommessa. Tali interventi sono finalizzati alla diminuzione del prelievo che andrà restituito allo scommettitore e che tornerà ad essere investito in scommesse, generando maggiori volumi e quindi maggior reddito per l’ippica;
c) unificare i due totalizzatori, quello nazionale e quello locale;
d) ottimizzare la distribuzione delle giornate di corsa incentrando i grandi eventi itineranti (Grandi Premi, lotterie, campionati,… ) in ippodromi con determinati standard qualitativi, e razionalizzare la distribuzione delle corse funzionali (orientate alla promozione ed all’incremento dell’ippica a livello territoriale) in misura adeguata al bacino di appartenenza dei cavalli presenti nell’aree geografiche di interesse degli impianti;
e) razionalizzare la distribuzione dei campi e degli orari delle corse e lasciare campo non solo al grande ippodromo, ma anche al piccolo, al fine di creare un indotto di produttività;
f) rilanciare l’immagine della nuova ippica con campagne pubblicitarie e di marketing;
g) razionalizzare le spese per l’operato di funzionari, commissari e personale ispettivo delle corse, prevedendo l’utilizzo di risorse umane in loco (ippodromi), debitamente formato (secondo regolamento emanato dalla consulta ed approvato dal Mipaaf) e sotto la supervisione di un membro esterno (Presidente di giuria) nominato dalla consulta tecnica;
h) ottimizzare i costi sostenuti per le operazioni di analisi per il doping, attraverso convenzioni con laboratori di analisi gestiti e/o controllati dalle Asl competenti locali;
i) ricorrere ai Fondi economici europei per il sostentamento ed il finanziamento del settore agricolo che possano garantire il miglioramento degli impianti sportivi ed i centri di allevamento;
j) abrogare il vecchio regolamento di diffusione del segnale televisivo delle corse ippiche;
k) diminuire l’aliquota relativa alla tassazione iva sulle transazioni per acquisti di cavalli, allineandola agli standard europei.