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Addio a Berlusconi: tante misure sul gioco da premier e slitta tavolo tecnico

12 giugno 2023 - 14:57

Cordoglio del settore del gioco pubblico per la scomparsa del presidente Silvio Berlusconi.

Scritto da Amr

foto di paz.ca su https://www.flickr.com/photos/pazca/8366737971/

Anche il settore del gioco pubblico piange la scomparsa, oggi 12 giugno, del presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, venuto a mancare all'Ospedale San Raffaele di Milano. Proprio in segno di corgoglio per la sua morte, il tavolo tecnico sul gioco promosso dal sottosegretario all'Economia Sandra Savino che si sarebbe dovuto tenere nel pomeriggio di domani è stato rinviato, per ora senza fissare una nuova data.

Nella sua lunga carriera politica e come quattro volte premier  - la prima volta nella XII legislatura (1994-1995), due consecutive nella XIV (2001-2005 e 2005-2006) e, infine, nella XVI (2008-2011) c'è da ricordare, per quanto riguarda il gioco pubblico, il suo approccio moderato e laico nei confronti del settore, considerato come legale, da normare senza pregiudizi ideologici e ricorrendo a esso anche al momento delle catastrofi naturali che hanno purtroppo colpito l'Italia negli ultimi decenni. Su tutte, il tragico terremoto in Abruzzo del 2009, che l'allora Governo Berlusconi fronteggiò attraverso il cosiddetto "decreto Abruzzo", con il quale si introducevano in Italia le videolottery, destinandole a sale dedicate, a differenza delle slot e così da finanziare, almeno in parte, la ricostruzione. 

Sempre nel 2009, quando Berlusconi era premier e il sottosegretario all'Economia con delega ai giochi era Alberto Giorgetti, fu introdotto un meccanismo premiante per la disciplina delle imposte sulle slot, attraverso gli scaglioni della raccolta: partendo cioè da un prelievo base del 12,6 percento, la legge stabiliva che per ogni anno solare, i gestori ottenevano uno sconto sulla tassazione in base all'aumento della raccolta, se risultava maggiore rispetto al 2008 -  anno preso come riferimento dalla norma – sulla base dell'entità della crescita. 

Ricordare l'apporto dei vari Governi a sua guida per il settore del gioco è lungo e complicato, tanti e variegati sono stati. Per esempio, nel 2008 con la legge comunitaria  fu liberalizzato il poker online, sia cash che a torneo, sottraendo dunque buona parte del mercato al "dot com" in favore delle casse statali e fu avviata una prima regolamentazione del poker live, che però altri governo non ritennero opportuno portare avanti, creando una lacuna normativa che permane sinora. 

Andando ancora a ritroso nel tempo, arriviamo al 2003, anno storico con la messa al bando dei videopoker che allora imperversavano, senza regolamentazione, nei locali pubblici italiani, a favore delle slot controllate dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli che di lì a poco avrebbero fatto il loro debutto sul mercato. 

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