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Antiriciclaggio, Savino (Mef): 'Evitare de-risking ingiustificato, anche per il gioco'

27 settembre 2023 - 17:13

La sottosegretaria Savino (Mef) plaude al sì della commissione VIII del Senato all’emendamento di Damiani (FI) al Ddl Asset per porre fine alle discriminazioni bancarie, anche nei confronti degli operatori di gioco.

Scritto da Redazione

Il fenomeno del de-risking, ovvero la tendenza di alcune banche e altri prestatori di pagamento di interrompere o rifiutare relazioni contrattuali con soggetti potenzialmente esposti a rischi di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, rappresenta una sfida rilevante per l’accesso al sistema finanziario. È un segnale estremamente positivo che la commissione VIII del Senato abbia approvato poco fa l’emendamento, presentato dal senatore Dario Damiani (Forza Italia), che interviene in questo ambito, proponendo significative modifiche al decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231”.

Lo afferma Sandra Savino, sottosegretaria di Stato al ministero dell’Economia e delle finanze che ha la delega in materia, a proposito di una misura che ha riflessi anche sugli operatori del gioco, che da tempo chiedono di porre fine alle discriminazioni bancarie alle quali sono sottoposti, presentata sotto forma di emendamento al disegno di conversione in legge del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 104, recante disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici, noto anche come decreto Asset.

“L’approvazione di questo emendamento segna un passo in avanti verso una gestione dei rischi equilibrata, evitando pratiche di de-risking ingiustificate e generalizzate, in linea con le linee guida dell’Eba - European banking authority. La proposta introduce importanti modifiche, tra cui un nuovo comma 2-bis all’articolo 16 e una revisione del comma 3 dell’articolo 17, assicurando che le decisioni degli intermediari siano basate su informazioni aggiornate e non su pregiudizi o informazioni obsolete. L’approvazione della norma - prosegue Savino - riflette l’impegno del nostro Paese, portato avanti in sinergia con Banca d’Italia, Abi - Associazione bancaria italiana e il Dipartimento del Tesoro, nel garantire che l’accesso ai servizi finanziari sia giusto e non discriminatorio, pur mantenendo rigorosi standard di prevenzione”.

La sottosegretaria al Mef rimarca: “In particolare il nuovo comma 2-bis all’articolo 16 serve a chiarire che i soggetti obbligati, nel definire le procedure di gestione dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, non possono escludere in via preventiva e generalizzata di contrarre con specifiche categorie di clienti in ragione della loro esposizione potenzialmente elevata a tali rischi, come i richiedenti asilo, gli operatori del gioco legale o gli operatori compro oro. Questa previsione - conclude - previene ipotesi in cui la decisione di non aprire e/o terminare le relazioni contrattuali con intere categorie di soggetti discenda spesso da scelte assunte e formalizzate dagli intermediari nelle policy antiriciclaggio aziendali. Resta fermo che questa previsione non interferisce con gli eventuali vincoli, derivanti dallo statuto del soggetto obbligato, a contrattare con determinate categorie di operatori economici per motivi etici o di sostenibilità ambientale”.

 

  

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