Ci sono anche i videogiochi tra le attività afferenti, congiunte o connesse al settore creativo e culturale che devono essere agevolate e sostenute dal governo.
A riportarlo è la proposta di legge presentata alla Camera da Matteo Orfini, del Partito democratico, che mira alla "disciplina del sostegno e dello sviluppo del settore creativo e culturale e delega al Governo per l’armonizzazione e il coordinamento delle disposizioni vigenti in materia di agevolazioni fiscali e misure di sostegno indiretto in favore del medesimo settore".
Nella premessa Orfini spiega che "gli obiettivi della presente proposta di legge sono la definizione in maniera limpida del perimetro e delle finalità delle politiche pubbliche per il sostegno e lo sviluppo delle imprese del settore creativo e culturale e la creazione di un contesto normativo e di un’organizzazione pubblica funzionali, strutturali e di sistema per il segmento produttivo del citato settore". Questo perché, pur trattandosi di "finalità ovvie e di problematiche che sembrano risolte dalle disposizioni vigenti", scrive ancora il deputato, queste tuttavia "disciplinano il settore in maniera frammentaria e disorganica anche riguardo alle risorse finanziarie pubbliche ad esso destinate".
E spiega dunque che "la filiera produttiva del settore creativo e culturale comprende le attività riguardanti o connesse con l’ideazione, la creazione, la progettazione, lo sviluppo, la produzione, la realizzazione, l’organizzazione, la messa in scena, l’allestimento tecnico, la distribuzione e la diffusione, la promozione, la divulgazione e la comunicazione, il marketing, la fruizione, la conservazione, la ricerca, lo studio, nonché la valorizzazione e la gestione di opere, prodotti, beni e servizi che sono frutto o che comprendono e si avvalgono di processi artistici, creativi e culturali, indipendentemente dal loro carattere materiale o immateriale e dalle modalità, dalle tecnologie, dalle piattaforme tecnologiche, ivi compresi quelle digitali e multimediali, utilizzate per la loro realizzazione, distribuzione, diffusione, fruizione e accesso".
E tra le arti performative, le arti figurative e le arti applicate, elencate da Orfini assieme al patrimonio e ai beni culturali e paesaggistici, all’architettura, alla letteratura, alla fotografia, all’editoria e al fumetto, al cinema e all’audiovisivo, alla musica, ai servizi media audiovisivi e radiofonici, ecco dunque anche i videogiochi tra le discipline comunque connesse allo spettacolo e alle arti.