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Camera, Quartini (M5S) al ministro Schillaci: 'Riordino gioco, più tutele per la salute dei giocatori'

28 febbraio 2024 - 09:54

Andrea Quartini, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Affari sociali della Camera, interroga il ministro della Salute Orazio Schillaci sui contenuti del decreto legislativo per il riordino del gioco.

Scritto da Redazione

Lo “Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza “ continua a far discutere.

Mentre sembra essere in dirittura d'arrivo l'esame del testo da parte della commissione Finanze del Senato, atteso entro pochi giorni, alla Camera dei deputati c'è ancora fermento, con l'interrogazione rivolta al ministro della Salute Orazio Schillaci da Andrea Quartini, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Affari sociali.

 

“Il predetto provvedimento testimonia di un approccio a giudizio degli interroganti assolutamente non adeguato al perseguimento degli obiettivi di cui alla legge delega con riferimento alla tutela dei soggetti vulnerabili e alla prevenzione dei fenomeni di disturbi da gioco; l’impianto normativo poggia infatti sul concetto di 'gioco responsabile' e non persegue l’obiettivo di ridurre il più possibile l’accesso al gioco ma quello di 'educare' il giocatore, sottovalutando l’aspetto patologico del fenomeno del gioco e trasmettendo un’immagine positiva del gioco; in particolare la nuova normativa: legittima nuovamente l’utilizzo della pubblicità superando il divieto assoluto di pubblicità introdotto con il decreto-legge n. 87 del 2018 (cosiddetto decreto Dignità); attribuisce al concessionario, ovvero il diretto controinteressato, il controllo sul grado di partecipazione al gioco dei giocatori più esposti al rischio di gioco patologico; smantella un organo di monitoraggio indipendente, come l’Osservatorio sull’azzardo, per sostituirlo con una consulta della quale fanno parte i soggetti privati ad avviso degli interroganti in palese conflitto d’interesse”, sottolinea Quartini.

 

Paradossale per il deputato è poi “l’avocazione di ciò che resta della funzione pubblica di 'tutela della salute del giocatore' da parte del Mef: una distorsione disfunzionale, considerato che l’impatto ed i costi ricadranno poi sul Servizio sanitario nazionale sul piano costituzionale e ordinamentale, i princìpi di tutela della salute, della famiglia, del risparmio e della sicurezza debbono intendersi sovraordinati all’interesse erariale, come in più occasioni evidenziato dalla Corte costituzionale; le misure in materia di giochi hanno indubbi, gravi e rilevanti riflessi sulla tutela della salute delle persone: quali iniziative di competenza intenda intraprendere per assicurare, attraverso successivi provvedimenti, l’adempimento da parte dello Stato del dovere, costituzionalmente protetto, di tutela della salute, impedendo in primis che il gioco d’azzardo venga reso oggetto di promozione pubblicitaria e che il ministero della Salute sia estromesso dall’importante ruolo di tutelare i cittadini dal gioco d’azzardo patologico”.

 

 

LA LETTERA AL PRESIDENTE DELLA CAMERA FONTANA - In parallelo Quartini annuncia tramite le agenzie di stampa di aver scritto una lettera al presidente della Camera Lorenzo Fontana “per metterlo in guardia” a proposito del decreto-legge del Governo sul riordino del settore dei giochi.

Si tratta, scrive, “di un provvedimento incoerente e inadeguato rispetto agli obiettivi di tutela dei soggetti vulnerabili e di prevenzione dei fenomeni di disturbi da gioco. Si lascia al giocatore la responsabilità di scegliere di adottare equilibrio e si perde l’occasione per ridurre l’accesso al gioco, sottovalutando enormemente l’aspetto patologico del fenomeno. In questo modo, si finisce per dare, purtroppo, un’immagine positiva del gioco.

Ancora più grave, forse, è il superamento del divieto assoluto di pubblicità introdotto da noi con il decreto Dignità. Come se non bastasse, si attribuisce ai concessionari, che sono i diretti interessati, il controllo sulla partecipazione dei giocatori, finendo per rischiare di accettare il rischio dell’accesso al gioco da parte dei soggetti più a rischio, in particolar modo minori, anziani, persone con disabilità, che insieme alle famiglie sono le vere vittime del gioco d’azzardo. E nonostante le misure di questo provvedimento abbiano riflessi sulla salute dei cittadini, il presidente Fontana non ha ritenuto necessario far esaminare la norma dalla commissione Affari sociali, benché avessimo fatto presente questa esigenza. Chiedo quindi al presidente della Camera che prenda contatto con il suo omologo al Senato La Russa, in modo che almeno a Palazzo Madama possano essere esaminati e valutati i rilevanti riflessi che questo provvedimento può portare in materia di salute”.

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