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Consiglio Friuli: 'Frana monte Croce Carnico, sì a ristori per locali con slot'

21 ottobre 2024 - 15:41

Nell'ambito della Finanziaria, il consiglio regionale del Friuli approva ristori per attività danneggiate da una frana, comprese quelle con slot.

Scritto da Redazione
© Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia - Sito ufficiale

© Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia - Sito ufficiale

L'approvazione della manovra finanziaria d'autunno da parte del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia non è stata priva di polemiche che hanno coinvolto anche il settore del gioco legale.

 

Fra i provvedimenti ai quali la maggioranza di centrodestra ha detto sì figura quello che ha ampliato la gamma degli esercenti che beneficeranno dei contributi per il ristoro dei danni commerciali causati dalla frana di monte Croce Carnico, che nel dicembre 2023 ha cancellato la strada che collega il Friuli alla Carinzia, includendo anche le attività dove sono presenti slot machines.

 

Una decisione mal digerita dall'opposizione e in primis dalla consigliera del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, in quanto violerebbe la legge regionale contro la ludopatia, elargendo a tali attività finanziamenti pubblici nonostante l'installazione di apparecchi da gioco, secondo un emendamento presentato dal vice presidente del Consiglio, Stefano Mazzolini.
"Aiutare l'economia di alcune attività turistiche - evidenzia Capozzi prima del sì alla norma -, colpite come tutte le altre dalla chiusura del Passo, con questa deroga ci appare un paradosso. È un emendamento che non tiene conto delle evidenze e delle argomentazioni fondate sui dati e sull'esperienza degli operatori sociosanitari che contrastano la ludopatia. L'aumento dei problemi legati al gioco d'azzardo è direttamente correlato all'aumento dell'offerta di gioco".
Questo intervento del centrodestra evidenzia una mancanza di sensibilità verso le famiglie colpite dalla ludopatia. Le attività economiche devono essere regolate per non nuocere alla salute e al benessere della popolazione e, per salvare quelle poche rimaste in montagna ci sono altri interventi da poter usare, senza lucrare sulla pelle delle persone più vulnerabili, a partire dai fondi per riconvertire i locali in caso di dismissione delle slot, che però non vengono usati, perché in dieci anni non è mai stato approvato il regolamento per la loro erogazione”


 

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