Delega fiscale all'approdo in Cdm: i principi del riordino del gioco
Ecco tutti i principi e criteri direttivi della riforma del gioco che sarà effettuata ai sensi della legge delega, quasi pronta per l'approdo in Cdm.
Sarà con uno o più decreti legislativi che il governo sarà delegato ad adottare il riordino dell'offerta di gioco, entro 24 mesi dalla sua entrata in vigore. Lo prevede il disegno di legge delega fiscale che il Mef sta mettendo a punto e che, dopo le anticipazioni di ieri 9 marzo, sembra avere assunto una sua forma quasi definitiva. Anche in materia di gioco, tema che viene disciplinato all'articolo 15.
Come già anticipato, nel "riordino della disposizioni vigenti in tema di giochi pubblici" si conferma "il modello organizzativo dei giochi pubblici fondato sul regime concessorio e autorizzatorio" e si fissano i "principi e criteri direttivi" del riordino stesso.
Innanzitutto, l'"introduzione di misure tecniche e normative finalizzate a garantire una piena tutela dei soggetti maggiormente vulnerabili", come: "diminuzione dei limiti di giocata e di vincita; obbligo della formazione continua dei gestori e degli esercenti; rafforzamento dei meccanismi di autoesclusione dal gioco, anche sulla base di un registro nazionale al quale possono iscriversi i soggetti che chiedono di essere esclusi", ma anche "previsione di caratteristiche minime che devono possedere le sale e gli altri giochi in cui si offre gioco; certificazione di ogni singolo apparecchio, con passaggio graduale, tenendo conto del periodo di ammortamento degli investimenti effettuati, ad apparecchi che consentono il gioco solo da ambiente remoto, facenti parte di sistemi di gioco non alterabili; divieto di raccogliere gioco su competizioni sportive dilettantistiche riservate esclusivamente ai minori di anni diciotto".
Il testo prevede inoltre la "disciplina di adeguate forme di concertazione tra lo Stato, le Regioni e gli enti locali in ordine alla pianificazione della dislocazione territoriale dei luoghi fisici di offerta di gioco" al fine di "consentire agli investitori la prevedibilità nel tempo della dislocazione dei predetti luoghi sull'intero territorio nazionale e la loro predeterminata distanza da luoghi sensibili uniformemente individuati".
Altro pilastro è il "riordino delle reti di raccolta di gioco, sia a distanza sia in luoghi fisici, al fine della razionalizzazione territoriale e numerica dei luoghi fisici di offerta di gioco secondo criteri di specializzazione e progressiva concentrazione della raccolta del gioco in ambienti sicuri e controllati", e la "previsione che le reti dei concessionari della raccolta del gioco a distanza possano, sotto la loro diretta responsabilità, includere luoghi fisici per l'erogazione di servizi esclusivamente accessori".
Per quanto riguarda il contrasto al gioco illegale e alle infiltrazioni criminali, si punta al "rafforzamento della disciplina sulla trasparenza e sui requisiti soggettivi e di onorabilità dei soggetti che, direttamente o indirettamente, controllano o partecipano al capitale delle società concessionarie dei giochi pubblici", come pure all'"ampliamento della disciplina sulla trasparenza e sui requisiti soggettivi e di onorabilità (...) a tutti i soggetti (...) che partecipano alle filiera di offerte attivate dalle società concessionarie di giochi pubblici".
Altri temi che il futuro Dlgs dovrà trattare sono la "previsione di una disciplina generale di gestione dei casi di crisi irreversibile del rapporto concessorio in materia di giochi pubblici" e la "riserva alla legge ordinaria (...) delle materie riguardanti le fattispecie imponibili, i soggetti passivi e la misura massima dell'imposta".
Occhi puntati anche sull'"adeguamento delle disposizioni in materia di prelievo erariale sui singoli giochi, assicurando il riequilibrio del prelievo fiscale e distinguendo espressamente quello di natura tributaria, in funzione delle diverse tipologie di gioco pubblico, al fine di armonizzare altresì le percentuali di aggio o compenso riconosciute ai concessionari, ai gestori e agli esercenti, nonché le percentuali destinate a vincite".
Altro principio della delega è la "definizione di regole trasparenti e uniformi per l'intero territorio nazionale in materia di titoli abilitativi all'esercizio dell'offerta di gioco, di autorizzazioni e di controlli, garantendo per i comuni forme di partecipazione alla pianificazione e autorizzazione dell'offerta fisica di gioco che tenga conto di parametri di distanza da luoghi sensibili validi per l’intero territorio nazionale" il che vale per le sale da gioco e i punti vendita in cui si esercita come attività principale l'offerta di scommesse su eventi sportivi e non sportivi, oltre che in materia di apparecchi comma 6 lettera a) e b).
Viene poi prevista l'"introduzione, anche graduale, del titolo abilitativo unico all'esercizio di offerta di gioco", come pure la "revisione della disciplina dei controlli e dell'accertamento dei tributi gravanti sui giochi", oltre che il "riordino del vigente sistema sanzionatorio, penale e amministrativo".
Altro riordino previsto è quello degli "organismi di certificazione degli apparecchi da intrattenimento e divertimento, nonché della disciplina riguardante le responsabilità di tali organismi e quelle dei concessionari per i casi di certificazioni non veritieri".
Si punta, inoltre, alla definizione, con decreto del Mef su proposta del direttore Adm, di "piani annuali di controlli volti al contrasto della pratica del gioco (...) svolto con modalità non conformi all'assetto regolatorio statale" e alla "previsione di una relazione alla Camera sul settore del gioco pubblico, presentata dal Mef entro il 31 dicembre di ogni anno, contenente tra l'altro i dati sullo stato delle concessioni, sui volumi della raccolta, sui risultati economici della gestione e sui progressi in materia di tutela dei consumatori di giochi e della legalità".
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