Il prossimo 22 ottobre sarà una data da segnare sul calendario per tutti i cittadini del Trentino Alto Adige, ma anche per gli operatori di gioco della regione.
Per quel giorno è infatti in programma lo svolgimento delle elezioni provinciali sia a Bolzano che a Trento, due dei territori finiti più volte sotto l'attenzione del settore, e anche della nostra testa, per le modalità adottate in materia di regolamentazione del gioco legale.
Proprio da Bolzano, con la legge provinciale n° 13 del 22 novembre 2010 e il suo distanziometro da 300 metri, infatti, è cominciata la cosiddetta “questione territoriale”, che con un pesante e prolungato effetto domino ha dato il via alle regolamentazioni che in questi anni hanno progressivamente ridotto o emarginato in zone periferiche le location di gioco legale, lasciando dietro di sé una lunga scia di chiusure, posti di lavoro persi, e ovviamente battaglie giudiziarie nei tribunali (ancora in corso).
Non è stata da meno Trento, che con la legge provinciale n° 13/2015 ha fatto lo stesso, e dove recentemente la chiusura di alcune sale gioco è stata sospesa dal Consiglio di Stato fino all'udienza di merito, dopo che sarà stata valutata la legittimità dell'effetto espulsivo del distanziometro provinciale, tutelando nel frattempo le attività di gioco, fino ai primi di novembre.
In entrambi i territori quindi, la questione gioco è piuttosto centrale, e si attende di conoscere le proposte dei candidati alle prossime elezioni in proposito, dopo che nella legislatura in via di conclusione i tentativi fatti da alcuni consiglieri di riaprire il dibattito sulle normative in vigore sono tutti falliti.
In questi giorni, intanto, si è messa in moto la macchina elettorale.
A Bolzano sono state presentate sedici liste, con 488 candidati complessivi. Il 40,57 percento sono donne (198), il 2,9 percento più di cinque anni fa, non si sa se per merito dell'effetto Giorgia Meloni o Elly Schlein. Fra i big, come capilista, spicca la ricandidatura del presidente della Provincia uscente, Arno Kompatscher (Sudtiroler Volkspartei) , poi ci sono quelle, come capilista, di Brigitte Foppa (Verdi), Thomas Widmann (Sudtirol mit Widmann), Carlo Vettori (Forza Italia), Christian Bianchi (Lega), Sandro Repetto (Partito democratico) e Diego Nicolini (Movimento 5 stelle).
Va precisato che saranno eletti trentacinque consiglieri provinciali, che ricopriranno automaticamente anche la carica di consigliere regionale. Il/La presidente della Provincia non viene eletto direttamente dai cittadini, ma dal consiglio provinciale fra i propri componenti, con votazione per appello nominale e a maggioranza assoluta, nonché sulla base di una dichiarazione di governo, che comprende anche il numero dei componenti della Giunta provinciale.
A Trento, non c'è ancora l'elenco ufficiale dei candidati presidente dato che la procedura prevede la presentazione delle candidature a partire dal prossimo18 settembre e fino al 21. Ma si rincorrono diverse voci su chi potrebbe tentare l'avventura.
Sicuramente il presidente provinciale uscente, Maurizio Fugatti (Lega), al quale potrebbero affiancarsi, come si legge su alcuni quotidiani locali, i nomi di Francesco Valduga, sostenuto dal polo di sinistra “Alleanza democratica autonomista”, Filippo Degasperi (Onda), Alex Marini (Movimento cinque stelle), Elena Dardo (Alternativa), Marco Rizzo (Democrazia sovrana e popolare) e Sergio Divina (Alternativa popolare).
Non resta che aspettare di conoscere l'esito della tornata elettorale per capire quindi le prospettive per il gioco legale, sempre che nel frattempo non si concretizzi il decreto attuativo della parte dedicata alla legge delega per la riforma fiscale dedicata al gioco, a fissare nuovi criteri per l'offerta sul territorio.