"Quant'è il sizing giusto? Dipende dall'aggio. Chiaramente il miliardo deve essere equilibrato all'aggio". Lo spiega Giuliano Frosini, senior vice presidente di Igt, attuale concessionario del Lotto, di fronte alla commissione Finanze del Senato nell'ambito dell'esame dello schema per il riordino del gioco online.
Si parla di Lotto visto che, nell'ambito delle misure per il riordino del gioco online, si è deciso di inserire anche la questione relativa alla concessione del Lotto, vista la prossima della concessione, fissata per il prossimo anno, in modo da aver il tempo necessario per la definizione dei bandi da gara.
Proprio su questo tema inizia l'audizione, piuttosto tecnica, di Frosini che spiega come le tempistiche per la pubblicazione del bando di gara per le concessioni dei giochi dipendano da numerosi fattori: "diciotto mesi di tempo", spiega, "non sono una regola fissa, ma dipendono anche dal Consiglio di Stato". L'ultima volta, per esprimere la sue motivazioni tecniche, ci sono voluti 8 mesi, ma "se il Consiglio di Stato dovesse fare le sue valutazioni sul bando più velocemente anche i tempi per l'attuazione della gara si accorcerebbero di conseguenza".
E spiega ancora che "ci è voluto altro tempo per adeguare il bando da parte dell’Agenzia dogane e monopoli. La concessione scadeva a marzo 2016 ed il documento è stato pubblicato a dicembre 2015. Gli apparati a disposizione non sono proprietà del concessionario ma dello Stato. È però compito del concessionario ammodernarli e mantenerli affinché, alla fine della concessione, possa affidare al nuovo subentrante tutto ciò che è necessario per la raccolta. La legge per fare questo concede altri sei mesi. È anche per questa ragione che per le ultime due gare i mesi impiegati sono stati circa diciotto, ma questo lasso di tempo dipende da diversi fattori non tutti prevedibili. L’importante è evitare interruzioni nel servizio".
In merito alla differenza, rispetto al passato, della cifra per l’upfront fee, Frosini spiega che questo "è in stretta correlazione con l’aggio, che è la quantità di ricavo trasferita al concessionario in relazione al capitale investito”.
Continua Frosini spiegando che "per le lotterie, infatti, lo Stato richiede al concessionario una somma proporzionale al futuro guadagno, promettendo di restituirla in cambio del mantenimento di una raccolta elevata, creando un meccanismo secondo il quale chi vince la gara ha tutto l'interesse a innovare il settore e mantenere l’offerta di prodotto attraente. “Il seizing giusto dipende dall’aggio”, ha aggiunge “L’ultima volta la raccolta media si aggirava tra 6 e 7 miliardi e l’aggio era il 6 percento, con una base d’asta di 700 milioni. Aggio e upfront sono strettamente collegati. Queste due variabili dovrebbero massimizzare l’interesse generale: se si dà troppo poco aggio si rischia di chiedere troppo poco, se si dà troppo aggio si rischia che l’upfront fee sia troppo alta. I tecnici del ministero delle Finanze hanno tutti gli strumenti per operare questo bilanciamento. L'equilibrio è dato da una correlazione matematica piuttosto stabile".