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Il giorno della Nadef: cala il Pil e l'economia rallenta, come influirà sulla Manovra?

27 settembre 2023 - 11:18

Oggi, 27 settembre, il Consiglio dei ministri dovrebbe svelare i contenuti della Nadef - Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, la 'base' della prossima Manovra. E il gioco sta alla finestra.

Scritto da Redazione
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C'è attesa per la seduta del Consiglio dei ministri di oggi, 27 settembre, e per la presentazione della Nadef - Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, che rappresenta il principale strumento della programmazione economico-finanziaria in Italia ed è essenziale per delineare i contenuti della prossima Manovra di bilancio e le risorse a disposizione. E quindi anche per le sorti del gioco pubblico, che secondo le notizie – non ufficiali – circolanti finora potrebbe essere chiamato a contribuire alle coperture attraverso l'anticipo della gara per il gioco del Lotto, la messa a bando delle concessioni per il gioco online, la regolarizzazione dei punti vendita ricarica e un adeguamento della tassazione sulla raccolta di gioco online.

 

Le indiscrezioni relative ai contenuti della Nadef invece dicono che le stime che il Governo dovrebbe inserire nel documento riportano un Pil del 2023 in crescita dello 0,8 percento (mentre il Def di aprile indicava una crescita dell’1 percento), segnando quindi un andamento dell'economia meno positivo di quanto previsto qualche mese fa.

Nella serata di ieri però è arrivato un segnale positivo dall'Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, responsabile della pubblicazione di statistiche e indicatori di alta qualità che consentono confronti tra Paesi e regioni: l’impatto sul deficit dei bonus attivati nel 2023 sarà solo sull'anno in corso.

Perciò, l’indebitamento 2023 potrebbe salire al 5-6 percento (ad aprile la stima era del 4,5 percento), ma gli occhi sono puntati sul deficit del 2024: il dato tendenziale e il programmatico ad aprile erano stimati rispettivamente al 3,5 e 3,7 percento, ora potrebbero arrivare al 3,7-3,8 percento e al 4,2-4,3 percento. Fatto che aprirebbe uno spazio in deficit di 0,4-0,5 punti percentuali, liberando risorse pari a 8-10 miliardi da destinare al taglio del cuneo fiscale innanzitutto e alle misure per la natalità e le famiglie.

Il nodo del deficit è centrale per capire come sarà la prima legge di Bilancio del Governo Meloni, che dovrebbe avere un importo di 20-23 miliardi. Meno dei “soliti” 25 ma comunque tanti.

Le ipotesi su come e dove reperirli continuano a rincorrersi: oltre a quelle relative ai giochi, sul tavolo ci sono anche la tassa sugli extraprofitti delle banche (dalla quale potrebbero derivare circa due miliardi), alcune privatizzazioni, un possibile condono edilizio (caldeggiato dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, ma non proprio ben accolto dalla premier), il concordato preventivo biennale, il taglio di agevolazioni tributarie ed esenzioni fiscali, l'applicazione delle plastic e sugar tax.

 

 

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