Che fine ha fatto la proposta di iniziativa popolare presentata al consiglio regionale del Piemonte per il contrasto al gioco patologico?
È la domanda che Libera Piemonte, Acli, Arci, Gruppo Abele, sindacati e associazioni pongono ai vertici regionali, in una conferenza stampa tenutasi stamattina, 10 maggio, proprio di fronte a Palazzo Lascaris.
La proposta a cui si fa riferimento - desaparecida insieme a quella per l’introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale, come evidenzia l'organizzazione Torino città per le donne, altra promotrice dell'iniziativa di oggi - è stata presentata il 16 settembre scorso, forte del supporto di 12mila firme e delle deliberazioni di 21 Comuni, chiede il superamento della legge regionale 19 del 15 luglio 2021, che a sua volta ha sostituito la legge 9 del 2 maggio 2016 varata dalla Giunta Chiamparino e, come si legge nella relazione che l'accompagna, si pone come obiettivi la prevenzione e il contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo in Piemonte attraverso azioni di informazione e sensibilizzazione; l'aumento della distanza tra spazi per il gioco e luoghi sensibili; la disincentivazione dell’accesso al gioco non concedendo autorizzazioni per l’accensione di nuove slot machine e spegnendo quelle in funzione che non rispettino la distanza dai luoghi sensibili; la diminuzione degli orari di accensione degli apparecchi da gioco; la valutazione delle eventuali ricadute occupazionali prodotte dalla riorganizzazione e ristrutturazione del comparto; e il contenimento dell’impatto negativo delle attività connesse alla pratica del gioco sul governo del territorio, sulla qualità del contesto urbano, sulla viabilità e sull’inquinamento acustico.
La proposta nello scorso autunno è stata assegnata per l'esame congiunto, in sede referente, alla III commissione permanente, alla IV commissione permanente e alla commissione permanente per la promozione della cultura della legalità e contrasto ai fenomeni mafiosi e, in sede consultiva, alla I commissione permanente e al Comitato per la qualità della normazione e la valutazione delle politiche, ma da allora se ne sono perse le tracce. Quindi i tempi per la calendarizzazione in Aula sono scaduti.
ACCOSSATO (LUV): “LA MAGGIORANZA CALPESTA LO STATUTO REGIONALE” - A commentare l'iniziativa e la situazione è Silvana Accossato, capogruppo di Liberi uguali verdi al consiglio regionale del Piemonte. “Proprio nei giorni scorsi avevo mandato una email ufficiale al presidente del consiglio regionale chiedendo di inserire nella programmazione quadrimestrale del Consiglio la proposta di legge di iniziativa popolare 'Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico'.
Questa mattina si è tenuta una conferenza stampa, organizzata dai comitati promotori e dalle tante associazioni che li compongono, di fronte al consiglio regionale per chiedere che fine hanno fatto le due proposte di iniziativa popolare presentate al Consiglio per il contrasto al gioco d'azzardo patologico e per l'introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale. Che fine ha fatto la volontà di oltre 20.000 cittadine e cittadini piemontesi?”, domanda la consigliera.
“Lo scorso anno, oltre 40 realtà del terzo settore (Libera, Gruppo Abele, Cgil, Sermig e molte altre impegnate su fronti diversi come povertà, dipendenze, sovraindebitamento, lotta alle mafie, tutela consumatori, mondo del lavoro) con decine di banchetti organizzati in tutta la regione hanno raccolto 12.000 firme e presentato la proposta di legge per la prevenzione e il contrasto al gioco d’azzardo.
Più o meno nello stesso periodo l’associazione TOXD, Torino città per le donne, ha raccolto 8.500 firme per presentare la proposta di legge elettorale regionale che prevede l’introduzione della doppia preferenza di genere, ossia la possibilità di esprimere fino a due preferenze di voto, purché di genere diverso. Una proposta di legge molto simile, sempre con l’introduzione della doppia preferenza, è depositata a nome mio, di Grimaldi e di Salizzoni. Il Piemonte è una delle ultime 4 regioni (insieme a Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Valle d’Aosta) che ancora non hanno inserito la doppia preferenza di genere, a sfregio dell’articolo 51 della nostra Costituzione che impone la predisposizione di misure idonee a colmare la diseguaglianza nella partecipazione politica delle donne.
Entrambe le proposte di legge di iniziativa popolare, su temi così importanti, giacciono ignorate in Regione da circa 8 mesi, mentre lo Statuto che prevede tempistiche ben determinate, oramai scadute da parecchio tempo, viene sistematicamente calpestato da questa maggioranza di centrodestra. Chiediamo che entrambe le proposte di iniziativa popolare vengano immediatamente calendarizzate prima in commissione e poi in Consiglio”, conclude Accossato.
LA PAROLA AL CONSIGLIO REGIONALE - Nella pausa dei lavori del Consiglio di oggi, il presidente e alcuni consiglieri regionali hanno incontrato due diverse delegazioni per un aggiornamento su tempi e termini di discussione di due proposte di legge di iniziativa popolare. Per quanto riguarda il gioco d’azzardo patologico, ha specificato il presidente, c’è l’impegno di parlarne nella prossima riunione dei capigruppo che valuterà la calendarizzazione dei lavori affinché la proposta di legge sia esaminata nelle commissioni competenti.