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Lotteria Italia: vendite in stallo nel 2022, ma scendono le spese

10 febbraio 2023 - 11:11

Il dossier del Servizio studi del Senato evidenzia come negli ultimi anni il calo delle vendite si sia consolidato, mentre scendono le spese totali per la gestione della Lotteria Italia.

Scritto da Daniele Duso
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"Dopo la costante diminuzione del numero dei biglietti venduti negli anni dal 2018 al 2022 il calo delle vendite sembra aver subito un consolidamento".È quanto emerge dai dati riportati nel Dossier del Servizio studi del Senato in relazione allo "Schema di decreto ministeriale per l’individuazione delle manifestazioni da abbinare alle lotterie nazionali da effettuare nell’anno 2023 trasmesso al Senato dal ministro dell'Economia e delle finanze per l'acquisizione del parere parlamentare.

Lo schema del Mef riporta che “è individuata, per l'anno 2023, la seguente lotteria nazionale ad estrazione differita: Lotteria Italia con eventuale abbinamento a trasmissioni televisive”, spiegando i motivi per i quali anche quest'anno viene indetta un'unica lotteria nazionale ad estrazione differita

Motivi più chiaramente esposti nel dossier, che ricorda infatti come "nel tentativo di rivitalizzare il settore delle lotterie ad estrazione differita, il numero delle lotterie è stato drasticamente ridotto fino ad arrivare, a partire dal 2011, alla scelta di indire la sola Lotteria Italia".

I dati dell'Agenzia delle dogane e monopoli riferiti ai risultati degli ultimi anni, ricorda il dossier, evidenziano che "al netto del dato del 2020, che appare fortemente condizionato dalle restrizioni derivanti dalla diffusione dell'epidemia di Covid-19 (soli 4.569.177 biglietti venduti, Ndr), negli anni dal 2018 al 2022 il calo delle vendite sembra aver subito un consolidamento".

Si passa dai 6.359.771 biglietti venduti nel 2021 ai 6.013.665 biglietti venduti nel 2022, che significa comunque quasi un milione di biglietti in meno rispetto ai 6.955.460 venduti nel 2018, e molti meno anche dei 6.717.000.269 biglietti venduti nel 2019.

Parallelamente "si continua a rilevare una consistente diminuzione delle spese totali per la gestione della lotteria". Le spese totali per la gestione della Lotteria, infatti, nel 2022 sono state di 5.611.325 euro, in linea con la cifra spesa nel 2021, ma ben lontana dai 19.409.500 del 2017, l'ultima volta che la lotteria Italia ha venduto più di otto milioni di biglietti, per la precisione 8.603.900. Anzi, dopo questa edizione i biglietti venduti sono sempre stati meno di 7 milioni.

Una diminuzione di spesa giustificata, spiegano dal Centro studi del Senato, "dall'assenza nel tagliando della Lotteria Italia del premio della lotteria istantanea abbinata (gratta e vinci) che nelle precedenti edizioni del 2017 e del 2016 ha pesato rispettivamente per 11.389.800 e 11.647.080 euro".

Ne risulta che "nel 2022 il saldo tra l'incasso derivante dalla vendita dei biglietti (30.068.325 euro) e le spese sostenute (5.611.325,00) è pari a 24.457.000 euro. Tale importo è diviso al 50 per cento tra l'utile erariale e la corrispondente quota da destinare a massa premi (entrambi pari a 12.228.500 euro). Il risultato economico finale dell'edizione del 2022 dato dall'utile erariale (12.228.500 euro) più il rimborso delle spese generali di gestione, (601.366,50 euro), a cui va sottratta l'integrazione massa premi a carico del bilancio dello Stato (3.982.500,00 euro), è di 8.847.366,50 euro (10.381.977,10 euro nel 2021 e 6.202.417,70 nel 2020)".

E conclude, il dossier, sottolineando che "la relazione redatta dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli ricorda che ai fini del mantenimento dei livelli della raccolta nel settore, ed in particolare per la Lotteria Italia, la riaffermazione delle lotterie tradizionali non può prescindere dal correlato interesse che le emittenti televisive potranno riservare nei confronti di tale gioco qualora propongano abbinamenti a spettacoli televisivi di più rilevante interesse ed in fasce orarie di maggiore ascolto".

 

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