Manovra 2023, nel testo proroga onerosa concessioni gioco online
Pubblicata la bozza della Manovra per il prossimo anno, nel testo la proroga onerosa delle concessioni di gioco online fino a fine 2023.
Scritto da Amr
Via le norme sulla tassa della fortuna, restano quelle recanti la proroga della scadenza delle concessoni per l'esercizio e la raccolta online di giochi pubblici.
Questo è quanto prevede la bozza del testo del disegno di legge di Bilancio, approvato dal consiglio dei ministri e pronto per essere trasmesso in Parlamento per la sua conversione in legge.
Le disposizioni sui giochi sono contenute all'articolo 29: "Per il perseguimento della garanzia del gettito erariale, di una effettiva ed adeguata riorganizzazione del settore delle reti di raccolta dei giochi pubblici, che assicura altresì la tutela della salute pubblica, nonché dell'esigenza di evoluzione delle pertinenti concessioni alle innovazioni tecnologiche quanto agli strumenti ed ambiti di raccolta, con particolare riferimento alle nuove forme di intrattenimento e sport, anche virtuali, sono prorogate a titolo oneroso fino al 31 dicembre 2023 le concessioni per la raccolta a distanza dei giochi pubblici, assegnate ai sensi degli articoli 24, comma 13, letta a) della legge 7 luglio 2009, n. 88, e 1, comma 935, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, in scadenza al 31 dicembre 2002", si legge.
"Gli importi che conseguentemente i concessionari corrispondono sono calcolati alle medesime condizioni previste dalle convenzioni accessive alle predette concessioni e dalla normativa vigente; il corrispettivo una tantum, calcolato in proporzione alla durata della proroga, è maggiorata del 15 percento rispetto alla previsione delle norme in vigore ed è versato in due rate di pari importo con scadenza, rispettivamente, al 15 gennaio e al 1° giugno dell'anno 2023".
Ovviamente da oggi al 31 dicembre, termine ultimo per la pubblicazione in Gazzetta del disegno di legge, c'è la possibilità che le norme vengano modificate, ma al momento la scelta del Governo Meloni in materia di gioco è di limitarsi alla proroga delle concessioni che sarebbero appunto scadute a fine anno.