Entro la fine di questa settimana, fra giovedì e venerdì, il testo della legge di Bilancio per il 2024 dovrebbe arrivare al vaglio del Parlamento.
A differenza di quanto trapelato dopo l'approvazione in Consiglio dei ministri il 16 ottobre, il testo dovrebbe comporsi di 91 articoli, mentre al suo interno, almeno per il momento, resta confermato che non figurano misure riguardanti il gioco.
La maggior parte delle risorse disponibili verranno utilizzate per confermare il taglio del cuneo fiscale solo per 2024, “di 6 punti percentuali a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima. L’esonero è incrementato, senza effetti sul rateo di tredicesima, di un ulteriore punto percentuale con retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non superiore all’importo mensile di 1.923 euro, maggiorato del rateo di tredicesima”.
Un capitolo importante è dedicato alle pensioni.
Sale l’importo minimo per l'anticipo della pensione: l’assegno sociale, a fronte di almeno 20 anni di contributi versati, sale da 2,8 a 3,3 volte; per l’accesso alla pensione a 67 anni una volta raggiunti i 20 anni di contributi basterà avere raggiunto l’importo dell’assegno sociale (503,27 euro nel 2023).
In generale, con almeno 63 anni di età e 41 anni di contributi si può accedere alla quota 104 “penalizzata”.
La nuova Ape donna contempla 35 anni di contributi e 61 anni d’età che scendono a 60 con 1 figlio e 59 con più figli.
L'Ape sociale resta in vigore fino al 31 dicembre 2024 e non dovrebbero quindi aumentare gli anni necessari per accedere allo strumento.
Sul fronte della rivalutazione, per la fascia tra 4 e 5 volte il minimo l’indicizzazione sale dall’85 al 90 percento e viene tagliata di 10 punti dal 32 al 22 percento per quella sopra 10 volte il minimo. Inoltre, è previsto l’adeguamento pieno all’inflazione per le pensioni fino a 4 volte il minimo.
Sempre in tema di politiche sociali, per tutte le lavoratrici madri a esclusione del “lavoro domestico”, è in arrivo uno sgravio contributivo al 100 percento fino comunque a un massimo di 3000 euro annui, senza limiti di reddito.
I secondi figli nati dal primo gennaio 2024 in nuclei con già un minore under 10 e un tetto Isee di massimo 40.000 euro avranno a disposizione un bonus di 2.100 per le rette degli asili nido pubblici e privati.
Sale invece al 10 percento l'Iva su latte in polvere e preparazioni per l’alimentazione dei bimbi, così come assorbenti, tamponi e coppette mestruali, che in precedenza era stata ridotta al 5 percento.
Per il 2024 la soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit (pari a 258 euro) sale a 1.000 euro per tutti i lavoratori dipendenti e a 2.000 euro per quelli con figli fiscalmente a carico, compresi quelli nati fuori del matrimonio riconosciuti, adottivi o affidati.
Fra le tante altre misure in Manovra poi figurano uno stanziamento di 400 milioni per rifinanziare il contributo straordinario per i titolari del bonus elettrico anche nel primo trimestre 2024, la possibilità per i Comuni di elevare l'imposta di soggiorno fino a 2 euro per ogni notte, in parallelo a una spending review che obbligherà le Regioni a tagliare 350 milioni l’anno di spese, quota che scende a 200 milioni per i Comuni e a 50 milioni per le Province.
Inoltre ci sono fondi per sostenere la proroga del coinvolgimento di 6mila unità delle Forze armate nell’operazione Strade sicure fino al 31 dicembre 2024, per l’accoglienza dei migranti ucraini, verranno prorogate fino al 31 dicembre 2024 le agevolazioni per i mutui prima casa, concessi ai giovani under 36.