Si avvicina la discussione alla Camera dei deputati del disegno di legge sulla Manovra di bilancio, in calendario da martedì 20 dicembre, e proseguono le "trattative" sul testo.
L'attenzione degli operatori del gioco è sulla proroga delle scadenze per le concessioni, snodo cruciale sul quale - secondo quanto apprende GiocoNews.it da fonti del Governo - allo studio della maggioranza ci sarebbe l'ipotesi di riunirle tutte - dal bingo alle slot, dalle scommesse al gioco online - fissando una scadenza identica. Una proroga che sarebbe a titolo oneroso, ovviamente.
L'escamotage servirà a superare il niet ai due emendamenti sul tema - il 30.5 a firma di Maurizio Lupi (Noi con l'Italia) e il 30.6 di Piergiorgio Cortelazzo (Forza Italia), dal contenuto identico - accantonati dalla commissione Bilancio - e oggetto del parere negativo del Governo, per la mancanza della relazione tecnica.
Come di ricorderà nel suo parere, l'Esecutivo ha evidenziato che senza la relazione tecnica “non è possibile formulare alcun compiuto parere, né indicare la necessaria riformulazione dell’emendamento quanto alla previsione dell’allocazione a bilancio delle entrate derivanti dalla proposta”, esprimendo "forti perplessità derivanti dal carattere derogatorio e anticoncorrenziale, in contrasto con il diritto unionale, delle previsioni contenute” nella proposta emendativa e "superiori perplessità sulla formulazione della proposta, che appare contraddittoria e idonea a generare contenzioso".
Ora non resta che aspettare di sapere cosa propone il Governo, visto il rinvio della presentazione dei suoi emendamenti, prevista originariamente entro le 18 di ieri, 16 dicembre, e che invece arriveranno oggi, come assicurato dal forzista Roberto Pella, uno dei tre relatori della Manovra 2023, a margine dei lavori in commissione Bilancio alla Camera. "Saranno circa 20 gli emendamenti alla Manovra che verranno presentati dal Governo e che arriveranno in tarda mattinata, tra le 10 e le 14. Contestualmente verranno presentati quelli dei relatori".
Una volta giunte le proposte del Governo, che riguardano tra l'altro "il Sud, norme giudiziarie, ma anche superbonus e norme sulle società sportive, decontribuzione per i giovani, enti territoriali e imprese", verrà convocato un ufficio di presidenza "per definire il percorso dei lavori nel fine settimana e saranno avviate dalla maggioranza le trattative con tutti i singoli gruppi sugli emendamenti, con l'obiettivo di dare il via alle votazioni e arrivare al voto finale lunedì. Un percorso sul quale convergono anche le opposizioni", spiega ancora Pella.
Ma c'è un altro settore che aspetta di conoscere il contenuto definitivo della Manovra. È quello dell'ippica, che guarda all'emendamento di Tommaso Foti (Fratelli d'Italia) sul rifinanziamento del Fondo per il funzionamento degli impianti ippici, il 78.022. Anche in questo caso il Governo, nel suo parere, ha posto alcuni rilievi di natura finanziaria e nella stesura, chiedendone la riformulazione.
In dettaglio, evidenzia che "laddove il fabbisogno segnalato in Rt si riferisse alle esigenze soddisfatte con la proposta emendativa riformulata, (46 milioni di euro 'incomprimibili' rispetto a 41,3 milioni già insistenti sull’apposito capitolo di spesa) lo stanziamento richiesto risulterebbe eccedente rispetto al fabbisogno. Tutto ciò premesso, per una valutazione definitiva, occorre acquisire una nuova Rt". Inoltre, "la proposta deve essere integrata per prevedere il concerto del Mef per l’emanazione del decreto di definizione dei criteri di riparto del Fondo", e comunque, "la proposta appare mal formulata in quanto dovrebbe prevedere il rifinanziamento dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 870 della L. 234 del 2021 e non del capitolo di spesa 2299 dello stato di previsione del Masaf". Non solo: "la disposizione di copertura non risulta correttamente formulata, poiché non fa espressamente riferimento al rifinanziamento disposto dall’articolo 152 del presente disegno di legge di bilancio".
Si ritiene dunque necesssario riformulare il comma 3 nei termini che seguono: “3. Agli oneri derivanti dalle disposizioni di cui ai commi 1 e 2 […] si provvede mediante corrispondente riduzione del fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, così come rifinanziato dall'articolo 152, comma 3, della presente legge. Invece, con riferimento alla copertura finanziaria proposta, mediante riduzione delle risorse di cui all’articolo 1, comma 200, della legge n. 190/2014, si rinvia alle valutazioni politiche".