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Modifica norme gioco, dal Consiglio dei ministri ok alle leggi di Lazio e Sicilia

20 gennaio 2023 - 16:53

Il Consiglio dei ministri delibera di non impugnare le norme sul gioco contenute nella legge di Stabilità regionale 2022 del Lazio e rinuncia all'impegnativa della legge della Regione siciliana del 2021.

Scritto da Fm

Le nuove norme sul gioco della Regione Lazio e della Regione Sicilia sono finite di nuovo al vaglio del Consiglio dei ministri.

All'ordine del giorno della riunione tenutasi a Palazzo Chigi giovedì 19 gennaio c'era infatti anche l'esame delle leggi in cui sono contenute tali norme: la legge della Regione Lazio n. 19 del 23/11/2022, recante “Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2022. Disposizioni varie” e la legge della Regione siciliana n. 18 del 30/07/2021, recante “Modifiche all’articolo 6 della legge regionale 21 ottobre 2020, n. 24”.

Il Cdm ha deliberato di non procedere all'impugnazione della prima e di rinunciare all'impugnazione della seconda.

La legge di stabilità laziale, al comma 91 infatti introduce la modifica alla legge regionale 5 agosto 2013, n. 5 “Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d'azzardo patologico - Gap” e successive modifiche ritoccando le "regole tecniche" degli apparecchi di gioco. Nel testo difatti si legge: “Al numero 1) della lettera b) del comma 1 dell’articolo 4 della legge regionale 5 agosto 2013, n. 5 (Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico - Gap) e successive modifiche, le parole: 'non meno' sono sostituite dalle seguenti: 'non più'”: cambiamento per cui la riduzione della frequenza delle singole giocate fa sì che ne sia possibile 'non più' di una ogni trenta secondi.

Un ritocco tutt'ora sotto la lente del settore che, soprattutto dopo la diffusione della circolare di chiarimenti inviata dalla Regione Lazio a poche ore dal 13 gennaio – giorno di entrata in vigore della normativa -, con una serie di prescrizioni volte “a interrompere l’eventuale l’immersione compulsiva nel gioco” attraverso orologi, sistemi di diffusione sonora e cartelli informativi da installare nelle sale, ha chiesto di incontrare i vertici regionali. Ma si dice anche pronto a ricorrere in tribunale contro tali regole tecniche, in ultima ratio.

L'altra legge è quella che nel luglio 2021 ha modificato la legge sul gioco siciliana del 2020 ed eliminato il distanziometro per le attività già in essere al momento della sua entrata in vigore, poi impugnata dal Consiglio dei ministri in quanto in contrasto con la Costituzione per le norme in essa contenute in materia di pubblica sicurezza.

A tal proposito ora il Consiglio dei ministri ha deliberato di rinunciare in modo totale all’impugnativa in quanto la Regione siciliana ha apportato modifiche alle disposizioni oggetto di impugnativa che consentono di ritenere superate le censure di illegittimità. Nel maggio 2022 infatti l'assemblea regionale siciliana ha infatti approvato la sua Finanziaria, intervenendo anche sulla previsione dell'ultimo periodo del comma 2 dell'articolo 1 della legge regionale n. 18/2021.

Se l'impugnativa del Governo aveva censurato la norma in cui, nel disporre che anche “la cessione della licenza ad altro soggetto costituisce una 'nuova installazione' di apparecchi da gioco - ai fini di quanto previsto dal comma 1 dell'art. 6 della legge n. 24/2020 - l'Ars aveva introdotto l'istituto del subingresso per atto tra vivi nelle licenze di pubblica sicurezza che non è previsto dalla disciplina statale in materia di pubblica sicurezza di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza – Tulps), l'Assemblea ha poi fatto dietrofront stabilendo che: "Costituisce nuova installazione il subingresso nella licenza di altro soggetto, ai sensi della normativa statale vigente'". Di fatto, nella sostanza, il subingresso quindi viene vietato, o meglio: chi lo adotta è soggetto al distanziometro (300 metri per i comuni inferiori ai 50mila abitanti, 500 metri per i comuni oltre 50mila) che era stato eliminato per le attività già in essere al momento dell'entrata in vigore della legge sul gioco del 2020. 

 

 

 

 

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