Ostruzionismo a Ddl Provincia Trento, la minoranza 'attinge' da referendum sul gioco della Svizzera
Per bloccare un emendamento al Ddl per la modifica della normativa sui referendum, la minoranza del consiglio provinciale di Trento presenta Odg sui referendum svizzeri su gioco e videogame.
Come bloccare un disegno di legge e soprattutto un emendamento ritenuto ingiusto?
Ricorrendo all'ostruzionismo, a suon di ordini del giorno magari, o ad altri emendamenti.
Una prassi ben nota, nella quale ha fatto senza dubbio scuola il consiglio regionale del Piemonte – chi non ricorda i 900mila emendamenti presentati per allungare i tempi di discussione della proposta di modifica della normativa sul gioco, poi bypassati ricorrendo al famigerato “canguro”? - e che ora è stata ripresa in piccolo al consiglio provinciale di Trento.
Qui al centro della contesa c'è stato il Ddl n°89 a firma del consigliere Alex Marini (Movimento 5 Stelle) per la modifica della normativa provinciale sui referendum, e in particolare l’emendamento di Lorenzo Ossanna (Partito autonomista trentino tirolese) che interveniva in modifica della legge elettorale provinciale del 2003 con l’innalzamento a quattro delle preferenze esprimibili mantenendo la regola del genere diverso. Una modifica che avrebbe inciso sulla doppia preferenza di genere, sfavorendo quindi la partecipazione delle donne alla vita politica, e che sarebbe stata poi soggetta a referendum, con tempistiche non compatibili con la fine della legislatura, viste le elezioni provinciali in calendario il 22 ottobre 2023.
L'emendamento di Ossana è poi stato ritirato e il Ddl bocciato, proprio dopo la presentazione di oltre 320 ordini del giorno ostruzionistici, fra i quali ne figurano due a firma del consigliere Paolo Zanella (Futura 2018): “Confronto con gli uffici legislativi dei cantoni svizzeri sui referendum, in particolare riguardo a quello relativo alla legge federale sulla protezione dei minori nei settori dei film e dei videogiochi” e “Confronto con gli uffici legislativi dei cantoni svizzeri sui referendum, in particolare riguardo a quello relativo alla legge federale sui giochi in denaro”.
Per inciso, per il referendum sui videogiochi, all'inizio del 2023, è stata depositata presso la Cancelleria federale meno della metà delle firme valide costituzionalmente prescritte, mentre l'altro referendum si è tenuto nel giugno 2018 e la normativa sul gioco è stata confermata con il sì del 72,9 percento dei votanti e di tutti i cantoni.
La legge federale della Svizzera sulla protezione dei minori nei settori dei film e dei videogiochi è stata adottata nel settembre 2022 ed ha lo scopo di proteggere i minori dai contenuti mediali di film e videogiochi che potrebbero nuocere al loro sviluppo, in particolare da rappresentazioni di violenza, sesso e scene minacciose. Tutti i cinema, i venditori al dettaglio (anche online) e i servizi a richiesta in Svizzera saranno tenuti a indicare l’età minima necessaria e a svolgere controlli dell’età. L’obbligo varrà anche per i fornitori di servizi di piattaforma per video e videogiochi (peresempio YouTube, Twitch).
La legge federale sui giochi in denaro invece è stata varata nel 2018: autorizza nuove offerte in Internet, tenendo così conto della digitalizzazione, ogni anno garantisce un contributo miliardario all'Avs/Ai (uno dei pilastri su cui poggia il sistema svizzero di previdenza della vecchiaia, Ndr), alla cultura, al settore sociale e allo sport, rafforza la prevenzione e la protezione, intensifica la lotta contro le manipolazioni delle scommesse sportive e contro il riciclaggio di denaro e prevede l'esenzione fiscale della maggior parte delle vincite al gioco.
Ma che c'entrano i cantoni svizzeri con la Provincia di Trento? A rispondere a GiocoNews è lo stesso Zanella: “Si tratta solo di ordini del giorno ostruzionistici – come da regolamento - presentati su tutti i referendum svizzeri dal 1800 ad oggi, per bloccare un emendamento che non volevamo passasse ad un'iniziativa legislativa adeguata.Abbiamo quindi dato battaglia per far sì che non fosse tolta la pari opportunità di rappresentanza nelle istituzioni per le donne”.
Chissà se il prossimo consiglio provinciale trentino tornerà a proporre riferimenti diretti al gioco, magari rispolverando il tema della modifica alla normativa vigente in materia di contrasto al Gap, proprio in queste settimane sotto la lente dei tribunali amministrativi.
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