Dopo l'impegnativa due giorni del 22 e 23 giugno, andrà avanti anche la prossima settimana il “confronto” al consiglio regionale del Piemonte sul disegno di legge della Giunta che si propone di eliminare la retroattività della normativa sul gioco varata nel 2016 dal precedente Esecutivo.
Per martedì 29 è infatti calendarizzata la seduta in cui si aprirà la discussione generale sul testo, dopo la presentazione di un'infinita serie di richieste di inversione dell’ordine del giorno, pregiudiziali, sospensive, e di un numero astronomico di emendamenti: circa 900mila. Di questi, 412mila sono a firma Marco Grimaldi (Luv), Sean Sacco (M5s) e Mario Giaccone (Monviso), gli altri 401mila sono a firma Grimaldi, Sacco e Silvio Magliano (Moderati), andando ad aggiungersi agli 85mila già presentati in precedenza.
Una strategia, quella della minoranza, atta a bloccare i lavori sul Ddl, come già fatto con la proposta di legge presentata dal leghista Claudio Leone, poi
“sospesa” di fronte ad oltre 65mila emendamenti.
Per non ripetere quanto già accaduto,
la maggioranza è “al lavoro per fare meno votazioni possibili”.Probabilmente facendo ricorso al cosiddetto “canguro”, un “super emendamento” concepito appositamente per “saltare” gli emendamenti della minoranza, o almeno una parte di essi.
LE RAGIONI DELLA LEGA: “A RISCHIO FINO A 3800 POSTI DI LAVORO” - In vista di questo nuovo “duello” in Aula, il gruppo consiliare della Lega, continua a spiegare le ragioni del suo Ddl, attraverso una serie di approfondimenti sul settore del gioco e gli effetti della legge del 2016, postati sui propri social media. “Osservando i dati raccolti dall’Ires Piemonte, si può apprezzare come i soggetti che hanno ricevuto almeno una prestazione presso i Serd per ludopatia fossero 1.012 nel 2012 e 1.184 nel 2018, in crescita a due anni dall’introduzione della legge 9/2016 contro il gioco lecito.
La piena applicazione del 'distanziometro' comporterà, rispetto al 2016, una perdita di posti di lavoro che la Cgia di Mestre quantifica tra il 60 e l’80 percento dell’intera filiera del del gioco lecito, ovvero tra i 2.870 e i 3.800 occupati in Piemonte.
Con l’introduzione del 'distanziometro' la raccolta su rete fisica del gioco lecito in Piemonte si è ridotta dell’11 percento, ma si registrano aumenti vertiginosi sulle scommesse virtuali (+ 119 percento) e sui giochi online (+71 percento)", sempre secondo quanto riporta la Cgia di Mestre.