Senato, Ddl competizioni videoludiche: commissione Bilancio chiede relazione tecnica
Nella prosecuzione dell'esame del Ddl per la regolamentazione delle competizioni videoludiche dalle commissioni emergono alcuni spunti in particolare sulla gestione delle competizioni.
È necessaria una relazione tecnica per escludere l’insorgenza di oneri a carico della finanza pubblica nella gestione delle nuove competizioni videoludiche.
A dirlo è Dario Damiani (FI), relatore in commissione Programmazione economica e Bilancio del Senato nel corso dell'esame del disegno di legge per la Regolamentazione delle competizioni videoludiche.
Damiani illustra il Ddl segnalando, per quanto di competenza della commissione, che "l’articolo 5, comma 1, stabilisce che i soggetti che intendono organizzare competizioni videoludiche in Italia devono registrarsi presso la piattaforma telematica tenuta e messa a disposizione dal Ministero della cultura. Inoltre, al successivo comma 5 è previsto che il Ministro della cultura individui l’ufficio del Ministero medesimo competente alla gestione del registro". Da qui la verifica, ritenuta necessaria, su quelli che dovranno essere dei nuovi compiti per gli uffici ministeriali, per quantificare gli oneri relativi alla costituzione e gestione del registro dei soggetti che intendono organizzare competizioni videoludiche in Italia e "chiarire se l’ufficio preposto possa attuare la misura con le sole risorse disponibili a legislazione vigente".
Il relatore aggiunge quindi quando riportato dall’articolo 7, secondo il quale "in caso di corresponsione di premi, si applichi l’articolo 30, secondo comma, del decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 1973 con applicazione della ritenuta nella misura del 20 per cento", suggerendo che occorre, al riguardo, "avere conferma che tale disposizione non determini minori entrate rispetto alla legislazione vigente".
Anche relativamente all’articolo 13 è necessario, a parere del relatore, "avere conferma che la disapplicazione delle disposizioni ivi richiamate, in tema di disciplina sul gioco, non determini effetti negativi per la finanza pubblica dovuti a una diminuzione delle entrate".
Valutate le note evidenziate dal relatore, sulle quali conviene anche la sottosegretaria al Mef Sandra Savino, presente alla seduta, i commissari concordano nel chiedere una relazione tecnica debitamente verificata sugli eventuali costi aggiuntivi che la regolamentazione delle competizioni videoludiche potrebbe portare per le finanze pubbliche.
Una valutazione simile la fa, sempre al Senato, anche la commissione Affari costituzionali, dove il relatore Paolo Tosato (Lega) propone di esprimere, per quanto di competenza, parere non ostativo al Ddl. La commissione conviene nell'inserire alcune osservazioni, in particolare nell'evidenziare "la necessità di un coordinamento tra il comma 2 dell’articolo 10, che fa riferimento a una Commissione competente all’adozione del provvedimento di inibizione alla partecipazione a competizioni videoludiche, e il comma 5 dell’articolo 5 che, invece, si limita a prevedere l’individuazione, presso il Ministero della cultura, dell’ufficio per la registrazione dei soggetti che intendano organizzare competizioni videoludiche; analogamente, per lo stesso motivo, all’articolo 5, occorre coordinare i commi 4 e 5."