Speciale elezioni Trentino: prevenzione del Gap e ippodromo di Merano sotto la lente a Bolzano
Il 22 ottobre è tempo di elezioni nelle province di Bolzano e Trento: un appuntamento molto atteso anche dal settore del gioco per capire se ci sono margini per una revisione delle normative vigenti. La prima parte del nostro speciale
La serie degli appuntamenti elettorali del 2023 – inaugurata a febbraio con le Regionali di Lazio e Lombardia e proseguita in Friuli-Venezia Giulia (ad aprile) e Molise (a giugno) - si chiude fra una settimana in Trentino-Alto Adige con il voto in calendario domenica 22 ottobre.
Un appuntamento importante anche per le sorti delle attività di gioco del territorio, visto che porterà per Trento il rinnovo del consiglio provinciale e del presidente di provincia, e per Bolzano quello del solo consiglio provinciale, organismi ai quali si devono le normative vigenti per il contrasto alla ludopatia e che con una diversa composizione potrebbero anche pensare di metterci mano.
In attesa del verdetto delle urne trentine, ci siamo confrontati con alcuni dei candidati ai consigli delle due province, ricordando che i 70 membri dei consigli poi andranno a comporre anche il consiglio regionale del Trentino-Alto Adige.
Ecco la prima parte dello speciale di GiocoNews, pubblicato sulla rivista di ottobre, consultabile integralmente online a questo link.
Per la Provincia di Bolzano sono in lizza 16 liste, dalle quali gli elettori – in virtù del sistema proporzionale in uso - sceglieranno i candidati che correranno per l’assegnazione dei 35 seggi che compongono il consiglio provinciale e saranno poi chiamati a eleggere il presidente della Provincia autonoma.
Fra i papabili, in quanto capilista, ci sono il presidente uscente Arno Kompatscher (Svp - Südtiroler Volkspartei), Carlo Vettori (Forza Italia), l'ex assessore all'Economia Thomas Widmann (Fur Sudtirol mit Widmann), Diego Nicolini (Movimento cinque stelle), Marco Galateo (Fratelli d'Italia).
Ma pure Brigitte Foppa, che guida la Lista dei Verdi, e ha risposto alle nostre domande.
“I temi portanti della mia campagna elettorale, qui come altrove ormai, sono dettati dalla necessità di affrontare in maniera sistemica le grandi urgenze del momento: il cambiamento climatico innanzitutto. Con tutte le sue derivate: la tutela dell’ambiente naturale, il cambio di passo verso una mobilità sostenibile, nuovi sistemi produttivi ecocompatibili in agricoltura, la promozione di politiche energetiche ancorate a fonti rinnovabili. E immediatamente dopo: l’introduzione di correttivi efficaci per combattere le disuguaglianze derivanti dall’attuale situazione socio-economica (lavoro correttamente retribuito e alloggi accessibili in primis), una gestione proattiva dei flussi migratori che ne valorizzi le potenzialità, maggiore attenzione, e quindi investimenti, nei servizi sociali destinati a cittadini e cittadine (sanità, servizi sociali, scuola), la sicurezza come benessere sociale diffuso e non solo come controllo e repressione. Non da ultimo, la nostra battaglia di sempre per un Alto Adige / Südtirol in cui la presenza dei tre gruppi linguistici maggioritari non sia di semplice vicinato, ma di profonda intesa e collaborazione”.
Venendo poi ai temi di interesse “diretti” dei nostri lettori, Foppa sottolinea che “la diffusione in Alto Adige del gioco patologico è senz’altro preoccupante, anche perché, come altrove, vive sempre più spesso all’interno del mondo online, risultando così poco visibile. Nella nostra Provincia opera già da svariati anni la rete Azione dipendenza gioco, che offre prevenzione, consulenza e terapia. Ad essa collaborano sia strutture pubbliche dell’Azienda sanitaria (servizi per le dipendenze a Bolzano, Bressanone, Merano e Brunico e centro terapeutico di Bad Bachgart) che presidi specifici di alcune associazioni (Caritas, Hands, Forum Prevenzione) sostenute anche con fondi pubblici. Una media, in sé impressionante, di 250 milioni di euro sono stati spesi in questi ultimi anni nella nostra Provincia per il gioco. Un dato che ci preoccupa molto, specie quando diventa patologico e colpisce le fasce sociali più deboli: anziani, giovani, persone sole. La chiusura delle sale gioco che non rispettano la normativa vigente (si pensi al rispetto delle distanze minime da luoghi sensibili o la separazione netta all’interno di locali diversi tra spazi dedicati al gioco e quelli dedicati ad altro) ci vede favorevoli. Così come l’attuazione di una grande opera di prevenzione e sensibilizzazione sui pericoli connessi al gioco patologico come attuato dalla rete di cui sopra. Destinatari primi: le giovani generazioni. Su questo ultimo aspetto della prevenzione forse varrebbe la pena che le norme (nazionali, provinciali e regionali) fossero maggiormente stringenti e offrissero l’opportunità alle amministrazioni pubbliche di sostegni e operatività concreta. Da realizzare in sinergia con gli attori dei diversi territori”.
La capolista dei Verdi quindi difende la competenza legislativa della Provincia di Bolzano per le limitazioni del gioco, in forza delle leggi provinciali 13/2010, 17/2012 e 10/2016. “Crediamo che questa competenza legislativa che ci appartiene ci garantisca sulla capacità di intervento normativo e offra sufficiente sponda a quello repressivo per chi alle norme non si attiene. Al suo interno poi sono previste autonomia e responsabilità lasciate ai sindaci dei comuni del territorio: il/la primo/a cittadino/a può, con provvedimento motivato, disporre in ogni momento la rimozione dei giochi leciti in contrasto con le disposizioni sul 'distanziometro”. Nel 2017 è stata trasferita ai Comuni anche la competenza per l’autorizzazione di locali nell’ambito del gioco d’azzardo (sale giochi). Ciò crediamo che, in abbinamento al lavoro di rete, risponda meglio a un controllo e a un’attenzione efficace e continua sul fenomeno del gioco patologico”.
Quanto all'argomento ippica, e in particolare all'impegno del presidente uscente Arno Kompatscher a sottoscrivere il piano di permuta che prevede l’acquisizione del 60 percento delle quote dell'ippodromo di Maia, offrendo in cambio alla città di Merano sia immobili provinciali in permuta che un impegno economico di 21 milioni interamente destinato alle opere per l’ammodernamento dell’impianto ippico, Foppa precisa che “l’intento, per entrambi, è quello di salvaguardare e potenziare l’impianto a fini ippici (riconoscendone il valore internazionale anche sotto il profilo turistico), ma anche diversificandone l’utilizzo. Già ora, e su stimolo della precedente giunta meranese a guida Verdi, è presente in alcuni spazi dell’ippodromo il progetto Mind (Merano/o innovation district) destinato alle startup innovative. Altri utilizzi immaginati, compatibilmente con l’attività ippica, sono quelli legati (come già avvenuto in passato) a manifestazioni musicali e di intrattenimento. Se tutto ciò ci trova interessati e concordi, tuttavia restano, alla vista degli atti da sottoscrivere, perplessità sulla congruità della permuta, su alcuni passaggi e sulle modalità di gestione futura dell’intera operazione. Ciò fa purtroppo sorgere anche alcuni dubbi sul reale futuro dell’impianto, al di là delle intenzioni dichiarate, che noi vorremmo salvaguardare”.
Un altro capolista è Christian Bianchi, la cui candidatura è frutto di un accordo tra la Lega e la lista civica Uniti per l'Alto Adige, lista civica dalla quale deriva e per la quale ha svolto l’attività di sindaco negli ultimi otto anni nel comune di Laives. Questa unione di esperienze ha portato quindi una collaborazione tra persone con esperienze di governo dei comuni e della provincia di Bolzano, tra i quali i due assessori uscenti e la presidente del consiglio.
I punti centrali del programma? “La sicurezza: specialmente nei centri maggiori, in primis Bolzano, oggi sempre più persone si sentono insicure e indifese. È sempre maggiore il numero di clandestini, violenti e balordi che girano nelle nostre città, causando paura e spesso generando violenze che non possono più essere tollerate dalle persone. Per questo riteniamo che siano necessarie due azioni forti, la prima è quella di aumentare il numero di forze dell’ordine presenti nella città, specialmente nelle zone sensibili come ad esempio il parco della stazione di Bolzano, e contemporaneamente aprire prima possibile il centro per le espulsioni. Capita troppo spesso infatti, che ci siano le forze dell’ordine che fermano responsabili di fatti delittuosi e di microcriminalità, riportino in questura, e pochi minuti dopo questi sono già di nuovo liberi. È necessario invece avere un luogo dove queste persone possono essere trattenute in attesa di espatrio. La viabilità e la mobilità: l’alto Adige è una terra dove i movimenti delle persone sono numericamente altissimi, in quanto è una terra con fortissima vocazione turistica, e dove comunque c’è anche una grande attività commerciale, produttiva, di servizi, che genera la necessità da parte di tantissime persone ogni giorno di muoversi. Grandi sforzi sono stati fatti nel costruire infrastrutture più o meno in tutta la provincia di Bolzano, ma il capoluogo è rimasto assolutamente indietro. Oggi è assolutamente necessario, e urgente, realizzare la variante stradale alla città di Bolzano, realizzando una galleria che permetta a tutti i mezzi di poter spostarsi da nord a sud di Bolzano fuori dalla città. È necessario rafforzare in tutta la provincia anche il trasporto pubblico, generando tutte le possibili convenienze da parte degli utenti, siano essi residenti come anche turisti, nell’utilizzarli. Bolzano capitale: nonostante a Bolzano risieda un quarto della popolazione altoatesina, e sia la città che al suo interno i servizi per tutta la provincia, questa non viene considerata per l’importanza che ha. È necessario un focus particolare, perché l’efficientamento di Bolzano porta benefici a tutta la provincia ed è un investimento necessario per tutti. La scuola: no allo sbarramento voluto recentemente dalla svp per accedere la scuola tedesca, con il rischio di scaricare tutta la problematica degli alunni extracomunitari sulla scuola italiana. Nei centri maggiori sarebbe opportuno pensare a una scuola multilingue, sul modello di quella ladina, per incentivare davvero l’apprendimento delle lingue, che oggi è ancora un grosso problema, per entrambi i gruppi linguistici. I futuri cittadini, quelli che oggi sono bambini vanno a scuola, domani dovranno avere una conoscenza delle lingue che ti permetta di poter essere competitivi a livello mondiale, e oggi la scuola altoatesino non è in grado di farlo. La sanità: va completamente riformata, partendo dal management. Il futuro direttore generale andrebbe affiancato da un comitato tecnico scientifico che lo aiuti alla individuazione delle migliori soluzioni. Le figure apicali e i primari devono essere scelti secondo il loro merito e la politica deve fare un passo indietro da queste scelte. Bisogna rimettere in piedi una sanità capace di garantire dei tempi rapidi per l’erogazione delle prestazioni, per rafforzare molto la medicina territoriale, scaricando gli ospedali da questa pressione continua”.
In merito al gioco, Bianchi ritiene che “la legge attuale, che impedisce l’apertura di sale nelle vicinanze di luoghi sensibili, in linea generale sia una legge corretta. Forse una riflessione può essere fatta nell’identificare meglio quali siano i luoghi sensibili rispetto a quelli che sono contemplati oggi dalla legge. Sono necessari anche percorsi formativi informativi al fine di una gestione attenta del gioco online, che oggi costituisce un pericolo sempre più crescente, se non gestito in modo attento”.
Quanto al futuro dell'ippodromo di Merano invece l'aspirante consigliere provinciale plaude all'accordo siglato che “offre grandi possibilità sia per lo sviluppo dell’impianto, che per la città di Merano, che con le so le sue forze non avrebbe avuto la capacità di poter dare uno slancio a un impianto che ha tutte le caratteristiche e la storia per continuare a essere considerato uno dei più importanti ippodromi d'Italia. La storia e la tradizione che abbinano Merano a questo impianto, sono elementi su cui investire, al fine del mantenimento nel futuro di questa tradizione importante”.
Sandro Repetto, capolista per il Partito democratico, dal canto suo è convinto che innanzitutto “la vita degli abitanti della provincia di Bolzano potrebbe cambiare spendendo meglio le risorse disponibili.
Ad esempio investendo maggiormente sulla sanità pubblica adeguando gli stipendi al costo della vita locale, riconoscendo le peculiarità tra il vivere in un contesto urbano rispetto a quello rurale. Trovando gli strumenti per favorire la casa in locazione e pianificare delle nuove costruzioni in un area metropolitana, soprattutto a Bolzano”.
Quanto ai limiti al gioco, il candidato dem si scaglia in primis contro i gratta e vinci. “Purtroppo le persone sempre di più si affidano a questi giochi e ad esempio le tabaccherie sono diventate dei veri centri di gioco. È ipocrita la legge se non si riesce, perciò, ad intervenire a livello culturale innescando un allarme alla popolazione per i rischi che possono correre se diventano giocatori patologici. Come si sta facendo con il tabacco”.
Anche a lui chiediamo un parere sul restyling dell'ippodromo di Merano: “L’ippica a Merano è un riferimento e la mia speranza che vi sia un vero accordo tra il Comune e la Provincia per rilanciare l’ippodromo e giocare un ruolo trainante nell’ippica locale ed internazionale. Purtroppo non si conoscono i termini della permuta e soprattutto il piano industriale di rilancio”.
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