Non si è parlato solo di contrasto al disagio giovanile, con l'approvazione di un decreto-legge che introduce misure urgenti a riguardo, nel Consiglio dei ministri riunitosi ieri, 7 settembre.
Nella consueta parte di seduta dedicata all'esame delle leggi regionali infatti c'è stato il via libera per due normative riguardanti il gioco senza vincita in denaro, con la decisione di non impugnarle.
La prima ad avere la luce verde è la legge della Regione Toscana n. 28 del 19/07/2023, recante “Divieti per i minori in materia di prevenzione della ludopatia. Modifiche alla l.r. 57/2013”, approvata con voto unanime del consiglio regionale agli inizi di luglio.
Come si ricorderà, con tali norme, ai minori di 18 anni sarà vietato giocare con le ticket redemption anche se, come rilevato dagli stessi proponenti del testo, tali apparecchi non sono “ascrivibili al gioco d'azzardo”.
Dopo il sì alla proposta, presentata da alcuni consiglieri del Partito democratico, sulla falsariga delle leggi già vigenti in materia in Emilia Romagna, Basilicata e Piemonte, gli operatori del comparto sono stati altrettanto unanimi nel criticarla, visto che nella relazione allegata al progetto di legge si parla di “potenziali sviluppi futuri della patologia”, e non di un rischio attuale di ludopatia. Per poi chiedere delle “regole nazionali” anche per le location di puro intrattenimento disseminate sul territorio nazionale, come quelle che dovrebbero concretizzarsi con l'attuazione del riordino del gioco pubblico previsto dalla legge delega per la riforma fiscale, e del quale dovrebbe capirsi di più con il relativo decreto attuativo che dovrebbe essere presentato, almeno in forma di bozza, il 20 settembre.
A ribadire il concetto è Alessandro Lama, presidente di Federamusement - Confesercenti e portavoce degli Stati generali dell'amusement: “Noi siamo stati e sempre saremo 'quelli della concertazione', perciò vogliamo poter discutere sul merito e il metodo, per la parte del riordino del gioco che ci riguarda.
Ci aspettiamo, ahimè, poca attenzione da parte della politica sul gioco senza vincita in denaro, e poca sulle problematiche che affliggono il nostro comparto da tempo.
Però non smettiamo di cercare il confronto e il dialogo. A tal proposito abbiamo chiesto un incontro alla nuova dirigente dell’Ufficio apparecchi da intrattenimento dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, Elisabetta Poso, che vanta una lunga esperienza in materia, ed aspettiamo di essere convocati per proseguire l’efficace, franco e professionale dialogo che abbiano sempre intrattenuto con l’ufficio".
Il Consiglio dei ministri di ieri ha poi dato l'ok anche alla legge della Regione Basilicata n. 18 del 16/07/2023, recante “Modifiche all’art. 64 della Legge regionale 30 dicembre 2009, n. 42 - Trasformazione della Fondazione regionale 'Lucana film commission' in Fondazione regionale 'Lucana film and game commission'”.
In questo caso, la legge prevede che “la Regione Basilicata promuova, quale socio fondatore, l'istituzione della Fondazione regionale, denominata ‘Lucana film and game commission’, avente lo scopo di valorizzare il territorio lucano attraverso il sostegno alla realizzazione di opere di produzione di audiovisivi regionali, film, fiction tv, spot pubblicitari, documentari, videogiochi, infrastrutture e strumenti, materiali ed immateriali, per la gamification ed ogni altra forma di produzione audiovisiva o videoludica che incrementi la visibilità della Basilicata e anche di produzioni e di coproduzioni lucane. Altri soci fondatori della Lucana film and game commission sono le Province e i Comuni di Potenza e Matera”.
Ponendosi un po' nel solco di quanto sta facendo anche la Commissione europea, per “promuovere videogiochi che mettano in mostra i valori, la storia e la diversità” del Vecchio continente riconoscendone anche l'ampio potenziale culturale. E, perché no, anche di volano della promozione turistica.