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Via libera del Cdm alla Nadef 2023: deficit al 4,3%, dote di 14 miliardi per la Manovra

28 settembre 2023 - 10:02

Il Consiglio dei ministri vara la Nadef, secondo le stime la legge di Bilancio partirà da 14 miliardi di disavanzo quindi è necessario più che mai 'fare cassa', forse attingendo anche alle entrate collegate al gioco pubblico.

Scritto da Fm

© Governo.it

Abbiamo varato la Nadef, ovvero la cornice che definisce la prossima legge di Bilancio. Stiamo lavorando per scrivere una manovra economica all'insegna della serietà e del buon senso. E che mantenga gli impegni che abbiamo preso con gli italiani: basta con gli sprechi del passato, tutte le risorse disponibili destinate a sostenere i redditi più bassi, tagliare le tasse e aiutare le famiglie.”

Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo la seduta del  Consiglio dei ministri di ieri 27 settembre, che ha visto la presentazione della Nadef - Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, il principale strumento della programmazione economico-finanziaria in Italia, che sarà la “base” su cui costruire la legge di Bilancio per il 2024, appuntamento a cui anche il mondo del gioco – che sarà probabilmente chiamato a finanziarne in parte le coperture – guarda con attenzione.

Con “un’impostazione prudente, con una revisione delle stime di crescita per il 2023-2024 a causa del rallentamento dell’economia in corso”, sottolinea lo stesso Esecutivo in una nota.

Dal canto suo, il ministro dell'Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, che ha inviato alla Commissione europea la lettera con i dati della Nadef 2023 approvata dal Cdm, rivendica: "Abbiamo fatto le cose giuste, con responsabilità, seguendo le  regole Ue, ma il debito non scende per via del Superbonus. Confermeremo cuneo, natalità e risorse per la pubblica amministrazione".

La Manovra dovrebbe aggirarsi sui 30 miliardi, prevedendo: la conferma del taglio al cuneo fiscale sul lavoro anche nel 2024; la prima fase della riforma fiscale; il la sostegno alle famiglie e alla genitorialità; la prosecuzione dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, anche con particolare riferimento alla sanità; la conferma degli investimenti pubblici, con priorità a quelli del Pnrr; il rifinanziamento delle politiche invariate.

Un programma ambizioso, ma meno di quanto chiedono i politici della maggioranza, visto il quadro programmatico della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza non permette voli di fantasia, registrando una crescita economica minore del previsto e l'aumento del rapporto tra deficit e Pil.

Il quadro riassuntivo della Nadef è così riassunto dallo stesso Governo: “La crescita del Pil è stimata allo 0,8 percento nel 2023, all’1,2 percento nel 2024 e, rispettivamente, all’1,4 percento e all’1 percento nel 2025 e nel 2026.
Riguardo agli obiettivi di indebitamento netto in rapporto al Pil, il documento indica un deficit tendenziale a legislazione vigente del 5,2 percento nel 2023, del 3,6 percento nel 2024, del 3,4 nel 2025 e del 3,1 percento nel 2026. Nello scenario programmatico il deficit è del 5,3 percento nel 2023 e del 4,3 percento nel 2024. Riguardo alle proiezioni per il 2025 e il 2026 il documento prevede rispettivamente il 3,6 percento e il 2,9 percento. Il rapporto debito pubblico/Pil per il 2024 è previsto al 140,1 percento.
Il tasso di disoccupazione è previsto in riduzione al 7,3 percento nel 2024 (dal 7,6 percento previsto per il 2023)”.

La legge di Bilancio quindi parte da 14 miliardi di disavanzo, lo spazio in deficit ricavato dalle stime dell’Esecutivo nella Nota di aggiornamento al Def, che in gran parte sarà recuperato aumentando l’indebitamento del prossimo anno.

Ma come fare cassa? La soluzione, come ventilato più volte negli ultimi tempi, potrebbe essere il ricorso alle entrate collegate a vario titolo al gioco pubblico, che secondo le notizie – non ufficiali – circolanti finora potrebbe essere chiamato a contribuire alle coperture attraverso l'anticipo della gara per il gioco del Lotto, la messa a bando delle concessioni per il gioco online, la regolarizzazione dei punti vendita ricarica e un adeguamento della tassazione sulla raccolta di gioco online.

Si sta valutando di puntare anche sulla tassa sugli extraprofitti delle banche (dalla quale potrebbero derivare circa due miliardi), e c'è l'idea di considerare alcune privatizzazioni, un possibile condono edilizio (caldeggiato dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, ma non proprio ben accolto dalla premier), il concordato preventivo biennale, il taglio di agevolazioni tributarie ed esenzioni fiscali, l'applicazione delle plastic e sugar tax.

Entro il 15 ottobre il Documento programmatico di bilancio va inviato alla Commissione europea, mentre entro il 20 ottobre la legge di Bilancio deve arrivare all'esame delle Camere.

Il tempo, quindi, stringe.

 

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