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Senato, Zaffini (FdI): 'Prelievo sul gioco online per finanziare la Sanità'

13 ottobre 2023 - 12:24

Il senatore Franco Zaffini (Fratelli d'Italia) torna sulla proposta di incrementare le risorse per il Servizio sanitario nazionale intervenendo sulla tassazione del gioco online, ma facendo forse un po' di confusione fra legale e illegale.

Scritto da Redazione

© Franco Zaffini - Pagina Facebook

Nella baraonda mediatica scaturita dal caso che vede coinvolti alcuni calciatori della Nazionale in un giro di scommesse online illegali, su piattaforme estere non autorizzate in Italia, ecco tornare sotto i riflettori la regolamentazione del gioco a distanza e anche la possibilità di tassarlo ulteriormente.

A lanciare una proposta in questo senso, dalle colonne del Sole 24 ore, è il senatore Franco Zaffini (Fratelli d'Italia), presidente della commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale di Palazzo Madama.

Il gioco online sta diventando una piaga sociale: va fissato un sistema di regole e anche attuato un prelievo come si fa con gli altri giochi, a beneficio di un’altra area in profonda sofferenza quale è la sanità”, esordisce nell'intervista al quotidiano di economia e finanza.

Forse facendo un po' di confusione con il gioco online illegale, visto che quello legale a distanza è già tassato, esattamente come quello terrestre.

Il senatore Zaffini quindi richiama alla memoria l'ordine del giorno al disegno di legge delega per la riforma fiscale a sua firma accolto dalla commissione Finanze alla fine di luglio, che "impegna il Governo, a prevedere, in sede di attuazione delle deleghe di cui all’articolo 13, un incremento delle risorse destinate al finanziamento del Servizio sanitario nazionale" mediante “un adeguato riordino della disciplina delle entrate complessive dall’attività di raccolta del gioco che, in particolare, consegua un aumento dei canoni di concessione, specie dei giochi on line, in funzione dei volumi di raccolta delle giocate e delle scommesse e un adeguato contrasto alle forme di gioco attuato mediante utilizzo di criptovalute ovvero altre forme di pagamento non contemplate nei circuiti di controllo esistenti”.

Tema oggetto anche di una sua interrogazione al ministro della Salute, Orazio Schillaci, che non ha escluso il ricorso a  un "possibile incremento (delle risorse per il Sistema sanitario nazionale, Ndr) derivante dall'aumento dei canoni di concessione per il gioco online".

L'esponente di Fratelli d'Italia chiarisce il suo pensiero: “Ora sta all’Esecutivo mettere delle regole. Intanto, prevedendo dei cambi di concessione delle piattaforme online che sono collocate in paradisi fiscali e che per tenere il proprio sito aperto nel nostro Paese andrebbero regolamentate con un canone, pena l’oscuramento per chi non si adegua. L’altra parte di prelievo va attuata sul giocatore, il quale dovendo inserire i dati della carta di credito già all’inizio della partita diventa 'soggetto di prelievo'. Si tratta di equiparare il gettito delle piattaforme online, gran parte delle quali non pagano il prelievo, con quello degli altri giochi. In questo modo, tengo a sottolinearlo, introduciamo anche una calmierazione rispetto a una modalità di gioco che sfugge al controllo sociale e resta troppo spesso nell’anonimato”.

Dimenticando che tali piattaforme sono illegali, e che spesso i giocatori – complice anche il divieto di pubblicità al gioco lecito – non sanno quali siano autorizzate dallo Stato italiano e quali no, e per questo a volte non proprio coscienti di commettere un reato.

Secondo Zaffini poi “al canone e al prelievo sul gioco online andrebbe associata una campagna di comunicazione e informazione del ministero della Salute rispetto ai rischi che corrono le persone che giocano e che potenzialmente sono vittime nelle piattaforme on line di un sistema di algoritmi che le intercetta e irretisce con incentivi e con un marketing aggressivo. Lo Stato deve agire nel senso opposto: mettendo in guardia chi gioca dalla possibilità concreta di perdere il controllo”.

E anche qui ecco che una corretta informazione sul gioco, con una netta distinzione fra cosa è legale e cosa non lo è, e sugli effetti di scelte illecite e/o compulsive, potrebbe essere centrale.

Il senatore ricorda che lo Stato non può comunque essere qualificato come “biscazziere” perché “parte dei giocatori nella fase patologica accede alle strutture del Servizio sanitario nazionale come portatrice di una dipendenza al pari dell’alcol, del tabagismo e della droga” e perché “nel sistema 'tradizionale' dei giochi lo Stato è comunque presente e attua un prelievo che oggi ‘cuba’ mezza finanziaria. Il punto è che buona parte del gioco online è un far west, che lo Stato andrebbe a regolamentare vincolandone il gettito per diversi anni all’obiettivo di colmare il gap di risorse che oggi ci troviamo a gestire per effetto dei tagli orizzontali realizzati da altri governi sul Fondo sanitario nazionale”.

Nella legge di Bilancio – conclude Zaffini - andrà l’aumento della dotazione del Fondo sanitario nazionale (per lui le risorse ottenute dal gioco online potrebbero “finanziare ad esempio la medicina territoriale o il rinnovo del contratto dei medici e in 5-7 anni recuperare i tagli subiti dal Fondo sanitario a opera dei precedenti governi”) mentre sui decreti attuativi della delega fiscale è in atto il lavoro “per avere il prelievo che oggi non esiste sui giochi online”.

 

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