"È disposto l’annullamento, in autotutela, della Determinazione direttoriale prot. n. 5721/RU dell’8 gennaio 2022 e delle note, trasmesse ai concessionari, di invito a effettuare i versamenti delle somme destinate ad alimentare il Fondo per il rilancio del sistema sportivo nazionale, calcolate in applicazione dei criteri esposti in detta Determinazione direttoriale".
Così la determinazione direttoriale pubblicata dall'Agenzia delle dogane e monopoli il 5 gennaio scorso rivede le modalità di versamento al cosiddetto "Fondo salvasport", in particolare dopo le rimostranze di alcuni operatori, che nei mesi scorsi erano arrivati anche a rivolgersi al Tar (del Lazio, Ndr) che si era espresso a loro favore. Oltre al fatto che Ragioneria e Corte dei Conti, spiega il Sole24ore, hanno dichiarato inesistente il limite di versamento previsto in 40 milioni di euro per il 2020 e 50 milioni per il 2021.
Da qui trae origine "l'annullamento in autotutela" delle modalità di calcolo e versamento indicate da Adm in precedenza, con il betting exchange che vede ora applicato lo 0,50 percento "alle somme percepite dai giocatori che, nell’ambito delle scommesse a quota fissa con interazione diretta tra giocatori, hanno assolto la funzione di 'banco', al netto dell’Imposta Unica".
I concessionari sono ora chiamati a ricalcolare e versare gli importi dovuti anche per i tre anni pregressi: 2022, 2021 e 2022, e come riporta il Sole24ore ‘c’è da scommettere che la chiamata alla cassa dei concessionari sarà preceduta da più di una carta bollata".
L'articolo 3 della determinazione spiega nel dettaglio che "La somma costituente 'raccolta' è individuata sulla base dei singoli provvedimenti di regolamentazione delle scommesse", e che "L’importo è calcolato come segue: a) applicando l’aliquota dello 0,5 per cento alla raccolta al netto dell’imposta unica calcolata nel periodo corrispondente per scommesse sportive a quota fissa, scommesse a quota fissa su simulazione di eventi, concorsi pronostici ippici, scommesse di ippica nazionale, scommesse ippiche a totalizzatore, scommesse ippiche a quota fissa e multiple a riferimento; b) applicando l’aliquota dello 0,5 per cento alla raccolta del periodo corrispondente per i concorsi pronostici sportivi e le scommesse sportive a totalizzatore; c) applicando l’aliquota dello 0,5 per cento alle somme percepite dai giocatori che, nell’ambito delle scommesse a quota fissa con interazione diretta tra giocatori, hanno assolto la funzione di “banco”, al netto dell’Imposta Unica".
Spiega ancora la determinazione firmata da Marcello Minenna che "gli uffici competenti della Direzione giochi provvederanno a ricalcolare gli importi dovuti dai singoli concessionari", e che "i diversi valori finanziari positivi per l’Amministrazione finanziaria derivanti dall’aggiornamento degli importi dovuti dai singoli concessionari per gli anni contabili 2020 e 2021, verranno versati all’Erario entro 180 giorni dalla comunicazione di cui al comma 1".
Potrebbero esserci anche casi nei quali ai concessionari spetta un rimborso, e per questi "l’Agenzia, con separato provvedimento, previa informativa da rendere alla Ragioneria Generale dello Stato, stabilirà le modalità procedurali per la restituzione di quanto maggiormente versato all’erario".