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Flipper sportivo: dal Mondiale in California le confessioni di Daniele Acciari

08 giugno 2024 - 09:07

Il Nazionale italiano in corsa per il titolo di Campione del mondo 2024 si racconta a GiocoNews e racconta di un ritorno alle origini della scena competitiva.

Scritto da Ac
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Murietta, California - Anche quest’anno tra i grandi favoriti per il titolo di campione del Mondo di flipper sportivo c’è il romano Daniele Acciari, unico rappresentante del nostro paese presente in California per l’edizione 2024 della competizione. Puntando a quello che, per lui, sarebbe il quinto titolo iridato. Ma la battaglia, stavolta, è dura, come spiega lui stesso nell’intervista che qui riportiamo.

Cosa ti aspetti quest’anno dal Mondiale e quali sono gli obiettivi? “Quest'anno mi aspetto un mondiale molto duro, in terra americana è pieno di ragazzi del posto che rappresentano le nuove leve del flipper sportivo: molto aggressivi e conoscono molto bene le macchine nuove dove io invece ho un handicap su queste perché in Italia nel mio territorio non ho possibilità di giocarci e fare pratica”.

Quali saranno le prossime competizioni a cui intendi partecipare? “Le prossime competizioni che farò dopo il mondiale sono Yegpin in Canada, l’Uk open a Londra a settembre e il Dutch Pinball Open in Olanda a Novembre. Queste sono tappe sicure poi non so se riesco ad inserire qualcos'altro, come spero, ma la vedo dura anche per via del lavoro”.

Come è cambiato il flipper sportivo nel tempo, a tuo giudizio?  “Credo che il flipper sportivo nel tempo é cambiato in peggio, nel senso che per diminuire i tempi di gioco gli arbitri hanno reso difficili le macchine togliendo i ‘post’ delle buche laterali, ma allo stesso tempo hanno tolto la possibilità ai giocatori di sfruttare appieno la propria abilità di salvare la palla. Anche se, oggi, sembra finalmente che si stia tornando indietro e chi ha dato il via a questo processo inverso é proprio Jim Belsito organizzatore del mondiale odierno. Come già sanno i giocatori abituali, quando i tornei sono organizzati da lui il divertimento é assicurato”.

Qual è il tuo rapporto oggi con il flipper, al di là delle competizioni? Giochi ancora per divertirti? In casa o con gli amici? “Il mio rapporto col flipper é passato dal giocare e basta al curare ogni particolare, infatti ora mi dedico a restauri radicali delle mie macchine e giocare su flipper restaurati da te stesso non ha prezzo. Questo mi dà un'immensa soddisfazione, ma non si finisce mai di imparare, anche qui: ogni macchina che completo miglioro sempre qualcosa, sia nel processo sia nella resa.
Con gli amici non gioco mai, tranne che con il mio vicino di casa che possiede flipper ed è un vero appassionato, uscito fuori dal nulla, all'improvviso”. 

Pensi che il flipper abbia ancora un futuro davanti a se?  “Se il flipper ha un futuro non lo so ma ho visto il flipper crescere molto in poco tempo e poi ho visto anche una decrescita in poco tempo per stabilizzarsi di nuovo alle posizioni attuali quindi tra alti e bassi la media é quella che fa fede per me e quindi per il suo diffondersi percepisco che il suo massimo già lo abbiamo avuto, ci vorranno molti anni se dovrà crescere ancora per vedere passi in avanti. E lo dico con amarezza perché potrebbe essere veramente un gioco molto bello, accattivante e avvincente, forse troppo difficile il mix regole e tecniche da imparare che rappresentano un grosso ostacolo per una persona qualunque che si aggiunge   alla scarsa disponibilità nel territorio italiano”.

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