Epic Games accusa Google di monopolio sulla distribuzione delle app: scontro in tribunale
Epic Games, il produttore di Fortnite, ha accusato Google di aver monopolizzato la distribuzione delle applicazioni per smartphone. Lunedì scorso è cominciato lo scontro presso il tribunale federale di San Francisco.
Scritto da Carlo Cammarella
E’ cominciato questo lunedì presso il tribunale federale di San Francisco il processo tanto atteso che vede coinvolti Epic Games, il creatore del popolarissimo Fortnite, e Google. Il produttore di videogiochi aveva infatti contestato al colosso della Mountain View di aver monopolizzato la distribuzione delle app per smartphone insieme ai pagamenti che si possono fare attraverso di essi esse. In sintesi un’accusa di aver violato le leggi antitrust statunitensi minando la libera concorrenza.
Ma andiamo per gradi: per capire le ragioni del contenzioso bisogna sapere che Fortnite è un gioco che si può scaricare in maniera del tutto gratuita. Tuttavia il gioco consente di comprare servizi e oggetti attraverso una valuta virtuale (V-bucks) che a sua volta si può acquistare con denaro reale mediante carta di credito.
E qui arriva il pomo della discordia: nel 2020 infatti Epic lanciò un piano per aggirare i termini imposti dagli app store di Apple e Google incoraggiando gli utenti a pagare i contenuti in-app direttamente attraverso il loro sito ufficiale. Le commissioni, infatti, che spesso raggiungevano il 15 o 30 percento venivano mal sopportate ed erano ritenute anche troppo elevate. Questa operazione venne vista come un vero e proprio raggiro dal Google che eliminò in questo modo la possibilità di comprare Fortnite dai propri store.
Una mossa probabilmente attesa da Epic che, avendo considerato questo sistema ingiusto, decise di portare il contenzioso direttamente nelle aule del tribunale. Tirando le somme la causa di Epic Games mira a contestare le commissioni di Google per abbonamenti e transazioni in-app e il presunto monopolio legale nella distribuzione delle app.
Tuttavia anche qui bisogna fare un passo indietro: risalendo al 2021 c’è già un precedente in cui Epic Games aveva perso una causa simile contro Apple con il giudice federale che si era schierato a favore di quest’ultimo. Nonostante questo, però, una crepa nel sistema si era aperta perché sia il giudice che la corte d’appello avevano stabilito che Apple avrebbe dovuto rendere possibile collegamenti con altre opzioni di pagamenti.
Anche il software Android di Google è predisposto per consentire ad altri store di distribuire app che funzionano sul sistema operativo ma secondo Epic il colosso californiano mantiene ancora una stretta importante sui sistemi di pagamento. Soltanto dimostrando questo punto il produttore di videogames può avere qualche chance di vincere la partita, anche se di fronte non ci sarà soltanto un giudice federale ma un’intera giuria.