"La richiesta di rimozione della kefiah del signor Bonomo una volta raggiunto il tavolo di produzione TV era semplicemente una questione di autorizzazione alla trasmissione. Le nostre future piattaforme di distribuzione per il Super Main Event non consentono indumenti considerati controversi o di natura politica". Controversi per chi? E chi stabilisce cosa sia controverso o no, al netto che ogni direzione di torneo può discrezionalmente decidere di bannare questo o quel giocatore o improvvisare dress code improbabili o agire proprio su questo tipo di segnali che sembrano provocazioni belle e buone.
Ieri, all’interno dello spettacolo del Super Main, c’è stato anche questo siparietto poco simpatico, per molti preoccupante, per altri giusto e, anzi, forse andava fatto di peggio. Quel virgolettato appartiene alle World Series ed è riferito a Justin Bonomo che ha ricevuto minacce di essere squalificato dal torneo a due tavoli left se non si fosse tolto la kefiah. Ovviamente sono mesi che Bonomo pubblica sempre opinioni pro Palestina sui social media nel conflitto israelo-palestinese. Lungi da noi prendere posizione. Non parliamo di politica qui.
È chiaro che la kefiah rappresenta qualcosa di ben preciso ma è pur sempre un capo d’abbigliamento come un altro. Qualcuno evidentemente ha protestato abbinando le dichiarazioni frequenti di Justin al foulard particolare e l’organizzazione ha dovuto prendere un provvedimento. A noi sembrano più gravi le dichiarazioni, se sono quelle il problema. Minacciare qualcuno di squalifica sulla base di un capo d’abbigliamento collegandolo alle opinioni è una mossa molto scomoda.
Non sono mancate le polemiche ma i player si sono divisi. Daniel Negreanu e Mike Matusow lo hanno attaccato, Ike Haxton l’ha difeso.
The Mouth, anche lui non nuovo a battibecchi del genere sul caso su X, ha addirittura chiesto al presidente degli Stati Uniti in arrivo Donald Trump di far incarcerare il collega per le sue convinzioni.
Sia Bonomo che Matusow hanno ricevuto risposte contrastanti dai loro tweet. Alcuni hanno concordato che Bonomo dovrebbe essere bandito per la kefiah, mentre altri l'hanno definita "assurda" e "oltraggiosa".
Secondo la Sezione 54(d) del regolamento WSOP, sembra che la proprietà ospitante abbia il diritto di considerare l'uso della kefiah come motivo di squalifica. "Le proprietà ospitanti si riservano il diritto in qualsiasi momento di imporre un divieto su qualsiasi abbigliamento ritenuto discutibile dalle proprietà ospitanti, a sua esclusiva e assoluta discrezione. Le proprietà ospitanti si riservano il diritto di rifiutare l'ingresso o la partecipazione continuata a un evento a qualsiasi partecipante che non rispetti le suddette regole sull'abbigliamento", afferma il regolamento.
La scorsa settimana si è tenuto un evento di beneficenza con buy-in di $10.000 al WSOP Paradise per raccogliere fondi per le vedove e gli orfani dell'IDF, l’esercito israeliano, una decisione che ha fatto arrabbiare Bonomo. L'evento ha fruttato circa $140.000, secondo il fondatore di CardPlayer Lifestyle, Robbie Strazynski, cittadino israeliano.
Su Pokernews c’è un sondaggio che è stato molto partecipato con 1.163 lettori che si sono espressi. Partiamo da chi è molto indeciso su dove parte stare: il 9%. Poi, però, i player si spaccano con il 49% che sostiene che le WSOP avrebbero agito correttamente, il 42% dice l’esatto contrario. Questione divisiva e anche pericolosa e difficile da gestire.