Dopo Prato brutte notizie da Ferrara: 8 rinvii a giudizio per poker cash game in un circolo
La notizia è vecchia ma sono concluse solo in questi giorni le indagini che hanno portato al rinvio a giudizio di 2 organizzatori e 6 player che giocavano a cash game nel poker club Rainbow di Ferrara.
Sembra essere totalmente casuale il timing con il quale arriva il rinvio a giudizio di 2 organizzatori e 6 player che giocavano ad un tavolo cash game nel circolo “Rainbow” di Ferrara. Avevamo riparlato della vicenda giorni fa ma, adesso, torna di grande attualità la notizia ripresa anche da Assopoker tramite “La Nuova Ferrara”. Sì perché la notizia del provvedimento grave per gli 8 cittadini, arriva proprio nei giorni in cui tiene banco il caso Prestige Prato.
Ci sono voluti oltre due anni di indagini. Il primo blitz fu del 2021 con l’irruzione della Polizia che ha scoperto ai tavoli del circolo Rainbow della città estense, otto persone che erano impegnate in una partita cash, quella modalità di gioco diversa dal torneo in cui i player ricaricano il loro stack pagando una quota fissa minima e massima in base ai livelli di partenza fissati dalla room e che rimangono sempre fissi.
Un gioco non consentito secondo la giurisprudenza della Corte di Cassazione che ha fissato i basilari limiti entro i quali è consentito giocare a poker dal vivo. Il tutto in assenza di un regolamento del famoso emendamento Germontani confluito ormai 13 anni fa in una legge comunitaria che indicava la normazione del settore.
Anche se vi sarebbe da discutere sull’illegalità del cash game le indicazioni in questo caso parlano chiaro e a Ferrara si praticava una partita illegale. Modesta, ma illegale. In effetti ai tavoli c’erano players di età compresa dai 40 ai 70 anni che hanno cercato “goffamente di nascondere banconote per un valore complessivo di 1. 265 euro”. Si stava giocando una tranquilla 1/2 dove gli importi stanno per 1 euro da pagare sullo small blind e 2 dal big o forse anche con livelli inferiori.
Dopo averne parlato abbastanza ora la storia ha un epilogo che non lascia bene sperare per molte room italiane: proprio in questi giorni nell’udienza preliminare si è deciso per il rinvio a processo di tutti gli imputati di Ferrara.
Durante l’action gli agenti hanno scoperto che i giocatori effettuavano pagamenti in denaro direttamente al dealer del tavolo (anche lui denunciato). A indurre i giudici a mandare a processo le otto persone è stata anche la prova di un foglietto che segnava le cifre in denaro accanto ai nomi dei partecipanti alla partita.
I giocatori rischiano una sanzione o una condanna ma quello che è più grave è che potrebbe accendersi una luce pericolosa su tutto il movimento italiano. Cautela massima, almeno in questa fase e dopo il sequestro spettacolare del circolo Prestige di Prato dove i problemi erano ben altri, Punto Banco, Black Jack e Ultimate Texas Hold’em. La Polizia e Adm hanno scoperto anche l’esistenza del cash game e anche se i poker player che erano ai tavoli del torneo non sono stati identificati o segnalati all’A.G., se gli inquirenti riusciranno a dimostrare che forse la posta minima era di 2mila euro per una partita 10/20 o leggermente meno bassa, allora potrebbe rappresentare un altro problema per i gestori del club toscano.
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