Michael Jordan e quella partita da poker da 36 ore costata 900mila $
Michael Jordan e quella partita di poker da 36 ore in cui perse quasi 900mila dollari contro Antoine Walker.
Scritto da Gt
In un programma radiofonico Antoine Walker, l’ex giocatore dei Boston Celtics, dei Dallas Mavericks, dei Miami Heat e dei Minnesota Timberwolves ha svelato come Michael Jordan una volta giocò una partita di poker di 36 ore dove perse quasi 900mila dollari. E dopo quella maratona di gioco pare sia arrivato addirittura a posticipare la conferenza stampa in cui avrebbe annunciato il suo primo ritorno nella Nba.
Avevamo già a suo tempo precisato il reale rapporto di Jordan col gambling dopo le parti della docu-serie di Netflix “The Last Dance” ma è saltato fuori quest’ultimo aneddoto ripreso dal sito Superbasket dal quotidiano sportivo spagnolo Marca.
Il mito del basket lasciò i Bulls dopo la prima tripletta (1991-1993) anche a causa del disagio procuratogli dall’assassinio del padre. Dopo aver provato invano con il baseball, Jordan tornò a giocare con la maglia di Chicago nel 1995 per chiudere un altro three-peat (1996-1998). Dopo il secondo addio al team dell’Illinois, sarebbe tornato nella Nba una terza volta, nel 2001, con i Washington Wizards dei quali era diventato anche proprietario.
Ma sul primo ritiro è sempre aleggiata la tesi (leggenda o verità?) che Jordan sarebbe stato sospeso dalla Lega per la sua irrefrenabile propensione al gioco e alle scommesse. E adesso Walker sembra rilanciare proprio il concetto di un uomo pronto a tutto pur di non rinunciare alle carte e/o al betting: il ritardo nell’annuncio del ritorno è dipeso da una partita durata qualcosa come 36 ore.
Si sanno alcuni particolari tipo la posta minima di ingresso al tavolo era di 20 mila dollari. Senza quei soldi, nessuno avrebbe potuto sedersi a giocare. E giocare 36 ore di fila può portare anche a perdere 900mila bigliettoni.
In quella sera MJ aveva già esaurito i soldi che aveva con sé e così spedì suo nipote a casa per raccogliere qualcosa come mezzo milione in bigliettoni che custodiva nella sacca da golf. Ovviamente senza far saper nulla alla moglie che era contraria. Walker di suo aveva 100 mila dollari mentre la base di Jordan era di 200 mila. La partita ben presto ha preso una piega pessima e l’ex giocatore dei Celtics rammenta che in una sola mano MJ ha “bruciato” 180 mila dollari. Un “pollo” in alcuni casi? Chissà. Non sappiamo il livello degli avversari e di Walker quindi non possiamo fare delle valutazioni. Di sicuro quei bankroll per lui saranno stati spiccioli. Semmai il problema era il condizionamento del gioco d’azzardo sulla carriera, quello sì.
Detto questo la sua passione anche per il betting è ormai assodato essere molto importante: “Uno che scommetterebbe perfino su chi svolta da un tal angolo (donna, uomo o bambino?) e che Gianmarco Pozzecco, mentre si allenava a Chicago per la Summer League 2001, vide arrivare a scommettere nella palestra di cui era proprietario la sua Ferrari contro una enorme Mercedes di Jamal Crawford. In una sfida da cinque tiri da tre – ricorda ancora oggi il Poz – gli soffiò prima 1000 dollari, poi 5000 e infine l’auto…”, racconta il Corriere della Sera.