Wodimello De Michele: ‘Il poker live va fortissimo ma 2 anni fa predicevo tutto’
Dalle Wsop Europe una riflessione sul mercato del poker live con Alessandro ‘Wodimello’ De Michele che già due anni fa analizzava lo sviluppo del settore e le possibili controindicazioni.
Ha centrato cinque cash con due tavoli finali e altrettante deep run in eventi con in palio il braccialetto ed è ormai spesso al King’s Resort di Rozvadov. Proprio durante le World Series of Poker Europe l’abbiamo sentito en passant tra un torneo e l’altro. Lui è Alessandro “Wodimello” De Michele, poker player storico del field italiano e internazionale live e online. E alla nostra richiesta “mi lasci qualche impressione sul settore e sulle Wsope?” la risposta è stata tipica, con il suo umorismo spiazzante: “Penso che mi vado a sparare una omelette”.
Tornati immediatamente seri ecco l’analisi di Wodi: “Overall c’è l’impressione di un minore afflusso rispetto alle edizioni precedenti, la prova è che i garantiti vengono coperti ma non distrutti come in altre occasioni - in riferimento alle Wsope in corso di svolgimento - probabilmente è anche una questione di calendario, si è appena chiuso l’Ept di Barcellona, a breve ci sarà Cipro e in mezzo tantissimi altri eventi. Torniamo a quanto ti dissi a Malta durante un People’s Poker Tour: l’offerta di eventi è enorme, si può giocare ogni weekend in location non troppo complicate da raggiungere e gioco forza non ci può essere sempre il tutto esaurito, tutte le settimane in tutte le location”.
Un’analisi che in molti avranno fatto e, va detto, spesso smentita dai numeri ma qualche punto sulle “curve” del settore iniziano a mostrare tali previsioni. Il fatto è che De Michele ce lo disse due anni fa or sono. Ecco le prove!
Un passaggio sul poker giocato, quello di queste Wsope: “Per parafrasare una pubblicità datata ‘4 carte is megl che 2’, almeno finora - riferendosi ovviamente all’Omaha e alle varianti in generale - nell'opener e nel mini main infatti ho contribuito generosamente al montepremi, mentre negli eventi Plo sono andato ITM sia nel 550 che nel 2k, con un po' di rammarico in quest'ultimo per aver chiuso 28esimo. Ma poi sono andato a premi solo in eventi mixed. Inoltre il 5 ottobre è stato il compleanno di mia figlia quindi sono stato qui fino al 4 ottobre. Il main event non era in programma e alla fine, non essendo più "er ghepardo de na vorta", alcune pause dalle maratone dei tornei servono come il pane e ho seguito questa linea”.
L’offerta live per 2025 inizia a lanciare già qualche data e alcuni festival intensificheranno le tappe. Poi aprirà Campione d’Italia, Saint Vincent è al lavoro: sulla base di quello che si siamo detti sembra che la palla venga buttata sempre più avanti: “A mio avviso l'offerta ampia è un po' un'arma a doppio taglio. Nel senso che è sicuramente un segnale positivo per il settore, lato organizzazione, perché evidentemente vuol dire che ci sono ancora buoni margini per fare profitto e/o che comunquele kermesse live sono - in un modo o nell'altro - considerate funzionali al business. Se sposto l'attenzione sull'universo giocatori, l'eccesso di offerta non è necessariamente un bene. Come dissi tempo fa, viene messa a dura prova la capacità di gestirsi e, caro mio, tu puoi conoscere la Gto, sapere come giocare exploitativo, fare colazione con il confronto tra i range, ma se non sai gestire il tuo roll, finisci al tappeto fino a che non riesci più a rialzarti”.
Il mio timore è che prima che si selezionino tornei e organizzatori o location, saranno i player a mancare e a rimetterci di tasca propria. Condivido quel che dici. Tuttavia, elemento da considerare, è la comparsa di tanti player sul palcoscenico dal vivo: “Sì, vero. Il punto, lato giocatori, però è che se uno vuole fare di questo giochino una professione, di sicuro non può campare facendo il professionista di tornei live, è sempre stato così, è ancora così e sempre sarà così. Se ne giocano troppo pochi per poter abbattere varianza e far prevalere le proprie (presunte) skills sul resto del field. Per quanto ci si possa confrontare con field mediocri, è molto complicato "campare" di tornei live, proprio alla luce degli aspetti di contorno (spese ecc) che pesano sul bilancio di fine anno”.
Un'altra considerazione che vorrei condividere: vedo ormai player che mixano molto live e online. Che ne pensi? Prima il reg ogni tanto si cimentava ora li vedo mixare molto di più dando molto spazio al gioco dal vivo, che ne pensi? Ah, a proposito, l’omelette? “L’omelette è bella che andata! Torniamo a noi, il fascino del torneo di poker live è intramontabile e spesso prescinde da buy in, location e prizepool. Non intendo dire che questi elementi siano trascurabili, ci mancherebbe, ma ci tenevo a romanticizzare il concetto di torneo di poker live. Quanto al fatto che un reg vincente online si cimenti in un torneo live sempre più di frequente, a prima vista la cosa potrebbe sembrare sensata perché comunque il confronto è con un parterre che ne sa tecnicamente molto meno; di fatto però, credo che se un reg vincente online sceglie di giocare live, sta facendo una scelta che ha valore atteso economicamente minore, proprio per gli aspetti varianzosi duri da abbattere di cui si parlava prima. Limitandoci a un aspetto meramente di ritorno economico atteso, un reg vincente online farebbe meglio a rimanere a casa a cliccare. Come detto possono subentrare altre considerazioni, legate magari al ‘need a break from clicking’ e allora, scelgo di breakkare in occasione di una kermesse live. In questi casi la trasferta dal vivo diventerebbe momento di svago (dove magari si shotta pure qualcosa se si runna in braccio al primo novembre), con la funzione di valvola di sfogo per poi tornare a fare quello che mi dà da mangiare. Ora ti saluto che devo mettermi a fare le formazioni per il fantacalcio e Thiago Motta ha appena annunciato l'11 titolare in Genoa - Juve”.
E noi: “Ha cambiato ancora 8/11esimi di formazione?”. Sorrisi, saluti e baci. Ale, è sempre un piacere.