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Casinò in Thailandia, il governo dice sì tra le proteste

28 marzo 2025 - 11:28

Il governo della Thailandia approva il disegno di legge sui casinò, ancora proteste e i dettagli non sono ancora definitivi.

Scritto da Mc
Foto di Markus Winkler su Unsplash

Foto di Markus Winkler su Unsplash

Dopo il parere del Consiglio di Stato, il governo thailandese approva la bozza di legge sui casinò, mantenendo nel testo il requisiti di deposito bancario di 50 miliardi di Thb (1,5 milioni di dollari Usa) per i locali che vogliono giocare in tali strutture. Inoltre, i residenti dovranno pagare un biglietto di 5.000 Thb per accedere alle sale. 

Si tratta di una misura, peraltro contestata, che in effetti  impedirà a una larga parte della popolazione locale di entrare in qualsiasi casinò thailandese, teneno conto che il reddito annuale procapite è di 7.300 dollari. 
Il primo ministro Paetongtarn Shinawatra, che mercoledì è sopravvissuto a un voto di sfiducia in parlamento, ha detto ai giornalisti dopo la sessione di governo che i dettagli della legge non sono definitivi poiché sarà il Parlamento ad avere l'ultima parola.

Il test di ricchezza per i locali era stato inserito in una bozza precedente a febbraio dal Consiglio di Stato. All'inizio di marzo, era stato riferito che le autorità thailandesi avevano abbassato la soglia di 50 milioni di Thb per i locali.
Pochi giorni dopo, il vice ministro delle finanze Julapun Amornvivat aveva affermato, come citato dal quotidiano Bangkok Post, che sarebbe spettato all'assemblea decidere sui dettagli, tra cui la qualifica finanziaria per i locali.
Il governo, guidato dal partito Pheu Thai, spera di attrarre almeno 100 miliardi di Thb in nuovi investimenti in complessi di intrattenimento con casinò e di vedere un aumento annuale degli arrivi stranieri dal 5 al 10 percento, generando al contempo entrate per oltre 12 miliardi di Thb all'anno, come si legge su Reuters.

Così come ci sono state prima, non sono mancate neanche dopo, le proteste contro il disegno di legge. Come riporta GgrAsia, un gruppo di circa 80 persone, facenti capo a diverse associazioni e  movimenti, si è subito radunato sotto il palazzo del governo, per manifestare pubblicamente il proprio dissenso. C'è da immaginare che le proteste si rinnoveranno anche in futuro, ma certo l'attenzione di oggi 28 marzo è tutta concentrata sul violentissimo terremoto che ha colpito il Myanmar, ma che ha provocato grossi problemi anche in Thailandia e a Bangkok, dove è crollato un grattacielo di 30 piani in costruzione, causando almeno tre morti.

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